
E niente. La grammatica non entra proprio in testa agli studenti: i congiuntivi? Ostici. La punteggiatura? Casuale, da inserire qua e là tra le parole. Sarà che i ragazzi scrivono sempre meno e comunicano per post e messaggi sempre più stringati, ma l'italiano resta una delle materie meno assimilate. Assieme alla matematica.
Lo dicono le prove Invalsi tra gli studenti delle superiori che fotografano una situazione decisamente più rosea sul fronte dell'inglese e delle competenze digitali.
Al Sud uno studente su due non raggiunge un livello sufficiente di apprendimento del testo scritto. E una scarsa conoscenza della lingua italiana si traduce inevitabilmente in altri "mali" adulti: difficoltà di lettura, incapacità di comprendere un testo lungo e, di conseguenza, meno difese contro chi cerca di manipolare idee e opinioni.
Ovviamente il problema riguarda principalmente gli studenti stranieri. Per questo il ministro dell'Istruzione corre ai ripari. "Da settembre - annuncia Giuseppe Valditara - mettiamo in campo mille docenti specializzati nell'insegnamento dell'italiano agli stranieri. Li abbiamo formati quest'anno. Per organizzare i corsi di italiano potenziato extracurriculare, cioè dopo le lezioni, abbiamo investito 13 milioni".
Però c'è un dato che quest'anno fa riflettere e racconta di una piccola sfida scolastica vinta: diminuisce la dispersione scolastica esplicita (ovvero l'abbandono prima del completamento del percorso formativo). Nota dolente: al contrario aumenta la dispersione scolastica implicita (chi termina il percorso senza aver acquisito le competenze fondamentali previste). "La sfida dei prossimi anni sarà garantire che l'ampliamento della partecipazione scolastica si traduca anche in un miglioramento degli apprendimenti per tutti, assicurando equità, qualità e inclusione come pilastri fondamentali del sistema educativo italiano" afferma il presidente di Invalsi, Roberto Ricci.
Bisogna lavorare ancora sul divario di apprendimento tra scuola del Nord e scuola del Sud (dove oltre il 50% degli studenti non ha risultati sufficienti) ma il gap si è in parte ridotto a dimostrazione del fatto che il programma dell'Agenda Sud funziona. In alcune regioni, come Puglia, Basilicata e Calabria, si osservano segnali di contenimento della dispersione implicita, soprattutto dove sono state attivate azioni di accompagnamento e supporto alle scuole. Per rendere duraturo il contrasto alla dispersione, affermano i ricercatori, appare fondamentale intervenire già a partire dalla scuola dell'infanzia. "L'obiettivo più importante di un sistema scolastico - interviene il ministro Giuseppe Valditara - è quello di tenere tutti a bordo.
Il dato positivo è che si riduce notevolmente la dispersione esplicita: con l'8,3% abbiamo persino superato l'obiettivo del 9% che ci era stato posto dall'Unione europea per il 2030. Un risultato importante su cui certamente incidono le misure che abbiamo messo in campo".