Stasera in tv Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo: perché tutti odiano il quarto film della saga?

Qual è il problema del quarto film di Indiana Jones? Perché è stato così tanto odiato dal pubblico?

Stasera in tv Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo: perché tutti odiano il quarto film della saga?
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Indiana Jones è senza dubbio uno dei personaggi più noti della settima arte, una vera e propria icona cinematografica che, grazie alla prima trilogia conclusasi con L'ultima crociata, è diventata un bagaglio condiviso nell'immaginario collettivo. Uscito nel 1989, L'ultima crociata sembrava aver messo un punto alle avventure del professore interpretato da Harrison Ford. Poi, nel 2008, a quasi vent'anni di distanza, al cinema arrivò Indiana Jones e il regno del tempio di cristallo, pellicola che torna stasera in tv alle 21.12 su Italia 1.

La trama del film prende il via nel 1957, nel cuore della Guerra Fredda. La sovietica Irina Spalko (Cate Blanchett) è alla guida di un gruppo di ricercatori che sono sulla tracce del fantomatico teschio di cristallo, una leggendaria reliquia aliena che avrebbe poteri inimmaginabili, tra cui quella di donare la conoscenza assoluta di ogni cosa a chiunque lo possegga. Irina, però, sa di non poter guidare da sola la missione e per questo obbliga il professor Jones (Ford) a farle da guida. Indiana Jones parte alla ricerca del teschio di cristallo, ma alla prima occasione utile scappa dai russi. Peccato, però, che ormai la sua vita sembra distrutta. Sospettato di essere una spia del KGB, Indiana Jones è seguito dall'FBI, ha perso la sua cattedra all'università e come se non bastasse alla sua porta si presenta suo figlio Mutt (Shia LeBeouf), che chiede il suo aiuto nel ritrovare la madre scomparsa dopo essere entrata in contatto con una lettera cifrata.

In un certo senso, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo potrebbe rappresentare il seguito ideale della prima trilogia. Se L'ultima crociata era incentrato sul rapporto padre-figlio, in cui il protagonista riscopriva il proprio ruolo di figlio, ne Il regno del teschio di cristallo la chiave di lettura è rovesciata: mentre parte alla volta del Perù inseguito dai russi, Indiana Jones deve infatti imparare a ricoprire il ruolo di padre per un ragazzo che ha ereditato la sua testa dura. Tuttavia i pregi della sceneggiatura si esauriscono qui. Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo è il film più odiato del franchise, tanto che su Rotten Tomatoes, dove si collezionano recensioni di critici e pubblico, il livello di gradimento da parte degli spettatori è fermo del 53%, mentre gli altri sono oltre l'80%, compreso il quinto capitolo, Il quadrante del destino, che è piaciuto all'87% del pubblico. Il motivo principale per cui i fan hanno voltato le spalle al quarto capitolo della saga è il fatto che sia evidente che il lungometraggio sia stato realizzato per mere questioni economiche, senza avere una storia forte, capace di conquistare chi pagava il biglietto per il cinema. Tutto questo è dimostrato anche dalla scelta di porre al centro della ricerca una reliquia aliena che non solo è poco credibile se non del tutto inverosimile, ma tradiva anche l'anima archeologica della saga. La narrazione, infatti, è sempre stata incentrata sulla ricerca di oggetti antichi e storici, spesso legati alla Bibbia o alla religione, come il Santo Graal o l'Arca dell'Alleanza. Questa scelta narrativa, fatta forse per provare a strizzare l'occhio alle nuove generazioni che, nel 2008, non erano cresciute con il personaggio di Indiana Jones, ha finito con l'indispettire i fan della saga.

La sceneggiatura, estremamente debole e priva di pathos, inoltre, non è stata in grado nemmeno di raggiungere il nuovo target, al punto che Il regno del tempio di cristallo è stato odiato da entrambe le generazioni.

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