È esistito davvero il Santo Graal di Indiana Jones e l'ultima crociata? Cosa sappiamo

Una delle leggende più amate di sempre tra mito e realtà

È esistito davvero il Santo Graal di Indiana Jones e l'ultima crociata? Cosa sappiamo
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Stasera, alle 21.19 su Italia 1, va in onda il film Indiana Jones e l'ultima crociata, pellicola che rappresenta la fine della prima trilogia dedicata al professore/archeologo più famoso della settima arte, interpretato sempre da Harrison Ford. Dopo essere andato alla ricerca dell'Arca dell'Alleanza ne I predatori dell'Arca Perduta e aver affrontato tranelli e passaggi segreti in Il tempio maledetto, Indiana Jones torna sullo schermo per andare alla ricerca di una delle reliquie sacre più famose al mondo, il Santo Graal.

Nel terzo capitolo della saga, Indiana Jones è obbligato a lasciare il "rifugio" delle aule universitarie quando viene raggiunto dalla notizia che suo padre, Henry Jones (Sean Connery), è scomparso. Da sempre appassionato della leggenda del Santo Graal, Henry potrebbe aver trovato l'esatta ubicazione della Coppa di Cristo e proprio per questo potrebbe essere diventato un bersaglio per i nazisti che sono alla ricerca del manufatto santo. Per Indiana Jones, dunque, si apre una doppia missione: da una parte evitare che il Santo Graal finisca nelle mani sbagliate, dall'altra salvare il padre con il quale non ha di certo un rapporto idilliaco. Tra viaggi tra le vie di Venezia e avventure che arrivano fino alla Giordania, Indiana Jones dovrà fare una vera e propria corsa contro il tempo per far sì che sia di nuovo il bene a trionfare.

È opinione abbastanza condivisa il fatto che Indiana Jones e l'ultima crociata sia il capitolo migliore dell'intera saga diretta da Steven Spielberg e nata da un'idea di George Lucas. Tra i tanti motivi che si possono cercare dietro questa preferenza c'è senza dubbio quella di aver scelto di trattare un argomento - la ricerca del Santo Graal - che da sempre affascina lettori e spettatori. Al cinema il tema era già stato trattato dal film La leggenda del re pescatore mentre in ambito editoriale era stato Dan Brown a riportare in auge l'argomento, grazie al suo bestseller Il codice da Vinci. Ci sono due leggende principali legate al Graal: la prima vuole che esso sia la coppa da dove ha bevuto Gesù Cristo durante l'Ultima Cena, la seconda lo identifica nella coppa che venne usata da un discepolo per raccogliere gocce di sangue dopo la sua crocefissione. Secondo la leggenda, come riporta Geopop, fu l'Ordine dei Templari a custodire e nascondere il Sacro Graal durante i secoli, di modo che non finisse nelle mani sbagliate. Questo perché alla coppa sono associati diversi poteri soprannaturali: può dare la vita eterna, può curare ogni male e può portare chi la possiede ad avere enormi ricchezze. Una reliquia santa dai poteri magici, simile a quella Lancia di Longino che lo stesso Hitler cercò, nella speranza che potesse dargli la vita eterna. Ma è esistito davvero il Santo Graal?

Come scrive Focus, il Santo Graal fa parte della leggenda e della fede. È una reliquia che popola l'immaginario collettivo, che tuttavia non ha alcun fondamento reale, nemmeno nella Bibbia dove, ad esempio, si parla invece nel dettaglio dell'Arca dell'Alleanza. Il Santo Graal ha finito col diventare quasi un elemento narrativo, un mito intorno a cui sono state costruite altre storie, come nel caso della leggenda di Re Artù e i suoi cavalieri della Tavola Rotonda o il ciclo di Parsifal, incentrato proprio sul cavaliere arturiano che riuscì a trovare il Santo Graal grazie alla guida del suo cuore innocente e puro.

Nonostante non ci siano prove scientifiche dell'esistenza del Graal, già dal Medioevo si pensava che la coppa di Cristo fosse realtà, al punto che esistono testimonianze di un pellegrino chiamato Arculfo secondo cui il Graal sarebbe chiuso in un reliquiario nascosto in una piccola cappella nei pressi di Gerusalemme. Un'altra leggenda vuole che il Sacro Graal e Sacro Catino sia conservato al Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova, portato a Genova dal soldato Guglielmo Embriaco dopo la Prima Crociata.

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