Suburra, ecco cosa vuol dire il titolo del film con Alessandro Borghi

Suburra è un film che ha avuto talmente tanto successo da essere diventato anche una serie tv: il titolo dell'opera, però, ha origini antichissime

Suburra, ecco cosa vuol dire il titolo del film con Alessandro Borghi

Suburra è il film del 2005 diretto da Stefano Sollima che va in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie. Tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, il lungometraggio ha avuto un enorme successo, tanto di critica quanto di pubblico. Lo dimostrano le tante nomination ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento, ma anche e soprattutto la realizzazione di una serie tv prodotta da Netflix basata proprio sul film.

Suburra, la trama

In una notte del novembre 2011 il destino della vita politica e criminale di Roma sembra essere a una svolta. Il papa confida al suo segretario personale (Davide Iacopini) di volersi tirare indietro e rinunciare all'incarico pontificio. Nello stesso momento il criminale Aureliano Adami (Alessandro Borghi), conosciuto con il nome di Numero 8, decide di incendiare uno stabilimento a Ostia per punire il proprietario che non ha voluto cedere la proprietà alla banda criminale di cui Numero 8 è il leader. Nel frattempo Bacarozzo (Nazzareno Bomba) esce dal carcere e incontra il famigerato Samurai (Claudio Amendola), nella speranza di essere incluso nei traffici del criminale old school, ultimo superstite della Banda della Magliana.

In questo marasma, l'atmosfera in Parlamento non è delle migliori e l'onorevole Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino) decide di allentare la tensione con una notte folla di droga e sesso con la escort Sabrina (Giulia Elettra Gorietti) e una sua collega minorenne. Proprio quest'ultima muore di overdose e Sabrina chiede aiuto a Spadino (Giacomo Ferrara), figlio minore del clan Anacleti, che comincia anche a ricattare il politico. Nel frattempo un uomo, Sebastiano (Elio Germano) incontra suo padre (Antonello Fassari) in un bar nei pressi del Lungotevere: al termine dell'incontro, però, l'anziano decide di togliersi la vita perché indebitato con il club Spadino. I debiti ricadono tutti sulle spalle di Sebastiano, che deve rinunciare a tutto, compresa la villa in cui svolgeva la sua professione di organizzatore di eventi. Numero 8 e la sua fidanzata (Greta Scarano) non hanno idea di essere la miccia che ha fatto esplodere una vera e propria guerra su territorio romano, ma ben presto qualcuno arriverà a chiedere la loro testa.

Che cos'è Suburra? Le origini del titolo

In Suburra è indubbio che il tema principale sia l'intreccio quasi randomico di vite dedite al crimine: in una sorta di effetto domino, a ogni azione ne corrisponde un'altra che porta a conseguenze ancora peggiori. Alla trama, molto ricca e piena di personaggi moralmente discutibili, si aggiunge anche un protagonista aggiunto che è la città di Roma. Metropoli rappresentata da Stefano Sollima con colori scuri e i toni di una fotografia gelida, dove nemmeno il sole sembra capace di riscaldare - un po' come aveva fatto anche Clint Eastwood in Mystic River - Roma è senza dubbio una presenza scomoda ma necessaria per dare tridimensionalità al racconto, conferirgli un contesto e riempirlo dunque di verosimiglianza. Il legame con Roma, dopotutto, lo si può evincere anche dal titolo scelto per questa epopea criminale, già a partire dal romanzo d'origine.

Suburra, infatti, non è un nome scelto a caso. È il termine con cui nell'Antica Roma si definiva il quartiere popolare dove non era insolito imbattersi in persone di malaffare o in traffici illegali. Se si cerca il significato della parola sull'enciclopedia Treccani, si può leggere: "Nome proprio di una zona di Roma antica compresa tra i colli Quirinale, Viminale, Celio e Oppio, che alla fine della repubblica era diventata un quartiere popolare di piccoli commercianti, gente di malaffare e sede di postriboli; di qui la parola è passata, in usi letterari o elevati, a indicare i quartieri più malfamati di qualsiasi grande città, e la gente che vi abita".

Si può dunque facilmente intuire che nella scelta del titolo dell'opera è sempre stato chiaro l'intento di voler mettere al centro la vita malavitosa della capitale, in un ritratto che sembra voler richiamare anche la tradizione della cosiddetta Roma Ladrona, una città crepuscolare che nasconde nell'ombra il lato peggiore dell'essere umano. Il titolo è dunque il più adatto a identificare un lungometraggio che parla di criminali che si muovono nelle notti romane, compiendo azioni illegali e violente, sotto lo sguardo della città immortale.

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