Cirano

Ecco da chi prese il nome il signore di Bergerac dal grosso naso messo ad apostrofo tra le parole “t’amo”, capo dei Cadetti di Guascogna e lesto di spada (nonché, pare, veramente esistito, anche se di ben altra indole). Cirano è un santo antichissimo, forse del V secolo, e irlandese. Ma anteriore a s. Patrizio, considerato l’effettivo evangelizzatore dell’Isola Verde. Sembra che gli scambi commerciali tra galli, bretoni e romani abbiano portato in Irlanda anche qualche cristiano specialmente nella parte meridionale dell’isola. Infatti, Cirano era nativo di Ossory, nel sud-est. Ma, come spesso accade, su di lui la storia si intreccia inestricabilmente con la leggenda. Così, Cirano pare sia stato un eremita in una famosa foresta e accanto a un’altrettanto famosa sorgente. I suoi primi discepoli furono gli animali: un cinghiale, un cervo, un tasso e una volpe. Ma vennero anche gli umani, e divennero così numerosi che Cirano dovette organizzarli in comunità e costruire con loro un monastero. In verità, il “monastero” non era altro che un agglomerato di capanne. Ma, come sempre accadeva nel Medioevo, attorno a quei monaci lentamente finì col sorgere una città. Questa città, col tempo, prese il nome del santo e si chiamò Seir Ciaran.

Dice il Grande Dizionario dei Santi di Alban Butler (Piemme), molto attento ai santi anglosassoni, che la città mutò poi nome in Saighir e si trova nella contea di Offaly. I re di Ossory venivano sepolti nel monastero del santo, che è possibile sia stato anche vescovo (in effetti, gli abati con dignità vescovile non erano rari nell’antica Irlanda).

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