(...) già presidente della circoscrizione Valle Sturla (dall81 all85) e promotore di una lunga battaglia per strappare quell'area verde alla speculazione edilizia. «Un bravuomo, senza dubbio, meritevole di considerazione» riconosce Alba Viani, capogruppo di Forza Italia. Ma aggiunge: «Resta il fatto che, allepoca in cui io ero presidente della circoscrizione, nel 2000, avevamo già votato e deliberato lintitolazione ai Martiri dei moti della piazza centrale di Pechino. Una votazione praticamente allunanimità, destra e sinistra unite, uno solo contrario. Il voltafaccia attuale non ha senso, se non come acquiescenza totale alle tesi incredibili, assurde di Sanguineti». È la stessa Alba Viani a spiegare il «mistero» di una dedica che era già stabilita e si è dovuta risottoporre al parlamentino locale: «Una storia che sembra un romanzo... Ma anche questo fa parte delle contraddizioni della sinistra, schiava di Rifondazione comunista» sottolinea lex presidente. Che racconta: allepoca, ci fu un funzionario del Comune che si mise in contatto con lambasciata cinese, ufficialmente per chiedere lesatta grafia della locuzione «Tienanmen».
A quel punto, linterlocutore cinese aguzza lingegno e replica più o meno così: «A che selve sapele? Pelbacco. Non vuole mica intitolale qualcosa a quella gente? Noi dile no, no e ancora no». Risultato: il Comune aguzza il coraggio e decide che è meglio lasciar passare il G8 del 2001, in quanto liniziativa «può rivelarsi non opportuna». Seguono altre fasi interlocutorie, il centrodestra compatto torna alla carica, ma riceve risposte evasive e giustificazioni puerili, tipo: «Stiamo aspettando il via libera del ministero degli Esteri». Finché cambia la maggioranza in circoscrizione, e lintitolazione passa in secondo piano. Non se ne fa più nulla fino al dibattito dellaltro ieri, suscitato dalla stessa Viani e dai colleghi del centrodestra Davide Frassinetti (An), Filippo Pitto (Lega nord) e Salvatore Bevilacqua (Liguria nuova). Con un esito che ribalta totalmente la delibera originaria, sconfessando lintero consiglio di circoscrizione del precedente ciclo amministrativo.
«Hanno voluto deliberatamente affossare la decisione già assunta - sottolinea ancora Alba Viani -. Lo stesso presidente Calisi ha parlato di motivazioni ideologiche alla base dellattuale presa di posizione. A quel punto, ce ne siamo andati dallaula. Inutile partecipare a un voto-farsa, che non aveva nulla a che fare con la nostra personale considerazione nei confronti di Taravacci». Duro anche il commento di Giuseppe Costa, capogruppo di Forza Italia nella Sala rossa di Tursi: «Questo è un altro episodio del nuovo corso che la sinistra vuole instaurare nelle istituzioni. Gli esponenti dei partiti di maggioranza, anche se dicono di prendere le distanze dall sinistra radicale e intransigente così bene rappresentata dal poeta Edoardo Sanguineti, poi ne seguono passivamente le direttive». Stessa sorte ha subito liniziativa di intitolare una sala della biblioteca Lercari alla scrittrice Oriana Fallaci, morta lo scorso anno: «Assolutamente no - hanno risposto allunisono il presidente diessino Leonardo Cassinese e i consiglieri della maggioranza della Bassa Val Bisagno - perché ha difeso delle idee che non possono essere difese».
Dal canto suo, il vicecapogruppo azzurro in Provincia, Lorenzo Zito, ricorda unaltra vicenda analoga che si è vissuta a Palazzo Spinola ed è stata troppo in fretta accantonata dalla sinistra, in evidente imbarazzo: «Io e gli altri colleghi del centrodestra, su iniziativa del gruppo di Alleanza nazionale - precisa Zito -, avevamo chiesto di dedicare una saletta della Provincia ai Caduti di Nassirya.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.