Citigroup: le banche Usa hanno bisogno di 75 miliardi

Cercansi 75 miliardi di dollari. Possibilmente senza ricorrere ancora agli aiuti statali. Per le 19 banche Usa sottoposte agli stress test da parte della Federal Reserve è arrivato il giorno della verità. L’esito delle prove sarà infatti diffuso oggi, ma dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi su promosse e bocciate anche la vigilia è stata movimentata dalla stima fatta circolare da Citigroup, uno degli istituti finiti sotto esame, sull’ammontare di mezzi freschi necessari per rafforzare la base patrimoniale di almeno una decina di banche.
In cima alla lista dei gruppi che più lamentano scarsità di capitali, Citi mette Bank of America, alla quale servirebbero altri 33 miliardi dopo i 45 già incamerati grazie all’utilizzo dei fondi del Tarp. La cifra, peraltro, non si discosta molto dai 33,9 miliardi indicati dal New York Times e dai 35 miliardi del Wall Street Journal, che citano come propri informatori fonti interne alla stessa Bofa. La cifra è alta, ma è nettamente inferiore ai 60-70 miliardi prospettati alla fine di aprile dagli analisti di Fbr Capital. Si tratta però di capire se l’istituto guidato da Ken Lewis sarà in grado di raccogliere queste risorse direttamente sul mercato, o se dovrà invece puntare sulla conversione delle proprie azioni privilegiate in ordinarie, cedere asset, oppure ribussare alla porta del governo. Quest’ultima ipotesi è però considerata remota da Citi, al punto che il gruppo ha incrementato il target price di Bofa da 10 a 14 dollari e confermato il rating «buy».
Durante l’audizione di martedì scorso davanti al Congresso, il presidente della Fed, Ben Bernanke, aveva del resto espresso la convinzione che gli istituti oggetto dei test non avrebbero avuto difficoltà a ricevere fondi dal mercato, scartando di fatto l’ipotesi di ulteriori interventi federali. Ma quali sono gli altri istituti, oltre a Bofa, a non aver superato l’esame? Il report di Citi cita Wells Fargo (22 miliardi la cifra stimata, ma secondo Bloomberg i miliardi sarebbero 15), Keycorp (3,5), e Suntrust (3,3), mentre non vede necessità di iniezioni di capitali per American Express, Bank of New York Mellon, Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan e State Street. La stessa Citi ha reso noto di aver bisogno di 5 miliardi, la metà rispetto alle indiscrezioni circolate nei giorni scorsi.


Gli osservatori si stanno intanto interrogando su quali informazioni diffonderà oggi la Fed sugli stress test, dal momento che le autorità sembrano evitare sistematicamente di fare affermazioni in grado di nuocere agli stessi istituti e di avere quindi ripercussioni su mercati già resi ipersensibili dalla recessione. Una crisi comunque in fase di attenuazione, come confermato ieri dagli ultimi dati sui posti di lavoro, scesi in aprile di 491mila unità contro le 650mila previste dagli analisti.

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