Uno dei film «genovesi» o parzialmente tali, più rari e difficoltosi da scovare: un esponente dei famigerati Mods (finto!), dall'Inghilterra transita in una (finta?) Genova, con folto contorno di bellezze d'epoca
Una voce maschile fuoricampo introduce una nebbiosa nottata di Liverpool ed i leggendari scontri tra Mods e Rockers: «combatto per la mia vita ogni sabato sera»...Appare il titolo, sovrapposto al faccione del bel cantante d'epoca Ricky Shayne mentre intona «Crazy baby»: chitarra a tracolla senza cavo, riesce misteriosamente a cantare privo di microfono in una bolgia di giovani scatenati. Siamo in una specie di balera strapiena: una torma di adolescenti giuliva con le movenze (oggi ridicole) degli anni '60.
A guastare la festa giungono su rombanti motociclette gli antagonisti Rockers; la rissa è immediata e selvaggia
Una stangona bionda che poco prima ammiccava sensuale e lo aveva baciato, salva la vita a Ricky Fuller / Shayne, frapponendosi col corpo alla coltellata fatale. Lui, impassibile, la guarda perdere la vita al suo posto e non dice una parola, né muove un muscolo. È l'assassino a cercarlo, per permettere al copione la classica vendetta prima della fuga. Il nostro, ricercato dalla Polizia, decide di raggiungere il benestante padre Robert a Roma. Nel corso del viaggio, tappa transalpina e
nella «Superba». La ricostruzione storica
non c'è: se Ricky è un Mod (da Modernism o Modism), dovrebbe vestire in maniera raffinata, con giacca attillata e cravatta, parka ed immancabile Vespa o Lambretta
Invece è vestito addirittura da Rocker (giubbotto nero di pelle, jeans aderenti; tra i «Teddy Boys» Usa dei '50 e il Brando de «Il selvaggio»). C'è una spiegazione: nel nostro paese il look borghesuccio dei Mods non era ancora comprensibile... Giacca e cravatta erano un «obbligo», quasi una divisa per gli studenti «bene» e lo scooter rimandava semmai agli operai diretti in fabbrica. Quindi si optò per una mise da ribelle yankee, già radicata nell'immaginario dei giovani italiani. Lo stesso scontro tra le due bande, molto enfatizzato dalla stampa, non avvenne a Liverpool (bensì a Clacton nell' Essex, sulla spiaggia e senza morti). Il fuggiasco è fortunato: un amico gli presta del denaro ed in treno aggancia Yasmine
che altri non è che la splendida Orchidea De Santis, in seguito reginetta del filone «decamerotico» («Decamerone proibito», «Il vizio di famiglia»), grazie alla quale finisce in un improbabile «matrimonio beatnik» francese, ovviamente canta e rimedia altri soldi con una colletta. Dopo 20 minuti irrompe sullo schermo la Lanterna, accompagnata dalle sirene delle navi, con il cantante sul molo a guardarsi intorno. Sullo sfondo la sagoma inconfondibile della basilica di Carignano
In un vicolo ignoto toglie «Gru» (Enzo Cerusico - «La dolce vita», «Zorro») dalle grinfie di alcuni figuri che lo stavano massacrando di botte. A casa del nuovo amico, con il mare sullo sfondo intona un tremendo lentone: «vi saluto amici Mods, devo andarmene da voi, la mia vita non è qui, ma qualunque sia il domani, vi ricorderò»...È una canzone classicissima, con tanto di archi e parlato confidenziale, lontanissima dalla musica che tanto amavano i mods
fu un fiasco come il film, uscito in Germania con il titolo «17 anni, capelli biondi». In mezzo a degli allegri marinai canta in un ristorante sul mare l'altrettanto assurda «Number 1», quindi al bar «Mogador» conosce la bella Sonia (Elga Andersen - «Le 24 ore di Le Mans») che rivedrà nella capitale in veste di ambigua fidanzata del padre. Alla fine l'amore trionferà, come al solito. Francesco Montemurri («Odio mortale», «Zorro alla corte d'Inghilterra») fa quello che può e non è molto. Il soggetto del veterano Ennio De Concini, qua e là è interessante e meritava di meglio, non aiutato dall'enigmatico finto americano Shayne. Colpisce il nugolo di belle donne che circondano il protagonista: oltre a quelle già citate ci sono Solvi Stubing, Giovanna Lenzi, Solveig D'Assunta, Cristina Gaioni.
La battaglia dei Mods (Ita - Rft 1966) di Franco Montemurri, con Ricky Shayne, Elga Andersen, Orchidea De Santis - 95'. Non disponibile attualmente.