Cronache

La città dà il benvenuto al sommergibile

La città dà il benvenuto al sommergibile

Mancavano solo i cittadini, relegati dal cerimoniale fuori dalla Darsena, ieri mattina a festeggiare l'arrivo al Porto Antico di Genova del sottomarino Nazario Sauro. Rimorchiato con manovre spettacolari dagli uomini del Corpo Piloti e accolto dalla Banda della Marina Militare, dagli ex-sommergibilisti, e dalle maggiori autorità locali, il prestigioso battello ha raggiunto puntualissimo e con tutti gli onori l'area antistante il Galata, dove è stato consegnato alla città. Ma ha potuto vedere solo da lontano gli anziani e i bambini che erano accorsi sin dalla prima mattina per salutarlo.
Nel piccolo bacino dove da un anno è già presente l'Urban Lab, questo pezzo di storia della nostra Marina vivrà la sua ultima innovativa missione, quella culturale, di primo sottomarino-museo galleggiante d'Italia. «Ha un'anima la nave, la perde quando viene radiata. Allora, solo allora torna a essere ferro. Non è così per il Nazario Sauro che nasce a una seconda vita - ha sottolineato nel suo saluto il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Paolo La Rosa -; la sua anima resta fra quelle lamiere, cambia identità, rinnova la sua funzione, non più per operare negli abissi ma per accogliere folle di visitatori e fare e diffondere la tradizione marinara».
Dalla primavera 2010, dopo gli opportuni adattamenti, il sommergibile, costruito e oggi restaurato da Fincantieri, diventerà quindi parte del vicino Museo del Mare e accoglierà a piccoli gruppi tutti coloro che vorranno per qualche ora provare l'ebbrezza sottomarina resa immortale da film come «Caccia a Ottobre Rosso». All'interno non ci saranno più siluri, né carburante, né batterie ma il fascino, garantiscono i curatori, resterà immutato. Il Nazario Sauro, d'altronde, ha alle spalle una lunghissima storia che parte dal suo stesso nome, quello dell'ufficiale della Marina che nel 1916 pagò a Pola con la vita la scelta di combattere con l'Italia anziché con l'Austria. I nipoti di Sauro, presenti ieri alla cerimonia, doneranno addirittura dei cimeli del nonno per arricchire ulteriormente il nuovo museo. Presto, inoltre, verrà allestito un pre-show per raccontare l'intera vita del battello che ha operato soprattutto nel Mediterraneo dal 1980 al 2002, partecipando anche a varie fasi della Guerra fredda. «Da oggi il Nazario Sauro non ha però più nulla a che fare con la guerra» ha voluto puntualizzare il sindaco Marta Vincenzi, poco prima che venisse consegnato al Galata il jack di prora, ossia una delle bandiere-simbolo del sommergibile.
I festeggiamenti per l'evento andranno avanti ancora oggi (dalle 15 alle 19) e domani (dalle 10 alle 12 e dalle 15.

30 alle 19) con visite straordinarie sulla nave scuola Amerigo Vespucci, giunta in città per l'occasione.

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