
Se da un lato c'è l'obiettivo di puntare alla sicurezza e al decoro, dall'altro è inevitabile pensare che il Comune stia al contempo cercando di far cassa: ecco perché i cittadini devono prestare particolare attenzione a vari aspetti del loro modo di comportarsi nella vita quotidiana per non diventare oggetto di sanzioni. E non ci si riferisce esclusivamente agli autovelox o ai parcheggi irregolari, che rimangono indubbiamente tra le fonti primarie di introiti per gli enti locali: ecco in quali casi l'amministrazione cittadina può colpire con delle multe per infrazioni talvolta poco note.
Tra un po' sarà forse possibile essere sanzionati per avere delle case di proprietà che risultino non occupate. Nel comune di Torino, infatti, si sta valutando un emendamento finalizzato a colpire i proprietari che decidono di lasciare sfitti più di cinque appartamenti: un'ipotesi che segue la scia di iniziative già tracciate da Milano e Genova, dove i regolamenti edilizi consentono di colpire i trasgressori con sanzioni per incentivare la disponibilità degli immobili e contrastare il degrado.
Si tratta di un modo per disincentivare la speculazione immobiliare e stimolare la messa in affitto delle abitazioni, ma la misura va in un certo senso a cozzare con il diritto di proprietà sancito dall'articolo 832 del codice civile, in cui al proprietario è riconosciuta la facoltà di godere e disporre dei suoi beni"in modo pieno ed esclusivo". Costringerlo ad affittare o cedere un immobile con la minaccia di una sanzione va a ledere questo diritto: nonostante il dibattito sia tuttora aperto, i Comuni sembrano essere orientati a proseguire su questa strada, aprendo alla possibilità di multe nei nuovi regolamenti edilizi.
Occhio anche alla cura del proprio giardino, dal momento che certe trascuratezze, che fino a poco tempo fa potevano portare al massimo a un richiamo, oggi possono essere sanzionate. È questo il caso di Belluno, dove non potare delle siepi che si affacciano su un marciapiede o non falciare l'erba rischia di costare caro, con multe da 200 euro. Il comune parla di decoro e sicurezza, come spesso accade in caso di contravvenzioni, ma il passo verso la sanzione pecuniaria non può non far sospettare che sia un modo per aggiungere qualche introito extra.
Attenzione all'orario di conferimento dei rifiuti, un aspetto ritenuto di poco conto, o per alcuni una necessità a seconda di quelli che sono i propri orari e impegni: nei giorni scorsi a Palermo sono state staccate ben 15 sanzioni, comprese tra un minimo di 25 e un massimo di 166 euro. Dal momento che risulta poco probabile che un agente passi proprio in quel preciso istante, la segnalazione deve essere arrivata da qualche vicino: meglio stare, quindi, particolarmente attenti, essendo questo genere di multe diffuse anche in altri Comuni.
Come diffusa è anche quella che colpisce i padroni di cani che girano senza la bottiglietta per ripulire l'urina dell'animale da strade e marciapiedi: a Terni era stata istituita una sanzione da 600 euro, poi ridotta per il superamento dei 500 euro di tetto imposto dall'articolo 7bis del Tuel. Ad oggi si va da un minimo di 80 a un massimo di 480 euro, una contravvenzione che può diventare quindi molto pesante.
L'unico modo per tutelarsi è quello di studiare il regolamento del proprio Comune, specie le voci alla sezione sulla gestione degli
spazi verdi, dei rifiuti e sul decoro urbano: qualora si ritenesse di essere vittime di un'ingiusta segnalazione, è possibile fare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica oppure al Prefetto entro 60 giorni.