Le associazioni di categoria lanciano l’allarme preoccupate dal caro carburanti. Tra queste Coldiretti, il Codacons, Confartigianato e i sindacati dei tassisti.
L’aumento dei prezzi di benzina e diesel rischia concretamente di alimentare il fuoco dell’inflazione, con impatti sia sui mercati delle materie prime sia sui carrelli della spesa.
Tutto questo mentre l’inflazione stava frenando pure rimanendo molto alta (11,6% a dicembre).
Caro carburanti, Coldiretti teme l’effetto cascata
Secondo Coldiretti il trasporto di frutta e verdura incide per circa un terzo dei costi totali, considerando anche che l’88% dei prodotti viaggiano su strada. L’aumento del prezzo dei carburanti coinciderà con quello dei prodotti ortofrutticoli annichilendo così i minori effetti inflazionistici.
Consumerismo No Profit stima un aumento dei prezzi al consumo tra lo 0,3% e lo 0,6% e allarga la visuale non solo ai prodotti della terra ma a tutti gli altri beni e servizi.
Altri timori
In Piemonte, Confartigianato sta già contando le imprese in difficoltà: sarebbero 5.511 per un totale di oltre 10mila addetti. Faib Confesercenti pensa invece ai 250mila addetti alla filiera dei carburanti, impiegati tra la raffinazione e la distribuzione alle stazioni di servizio, perché prezzi più alti significa minori vendite e queste possono inficiare sull’occupazione.
I calcoli fatti indicano che un pieno di benzina costa 300 euro all’anno in più rispetto allo scorso mese di marzo e 180 euro in più rispetto al mese di dicembre appena trascorso. Il Codacons stima aggravi più corposi, ovvero 366 euro all’anno in più per chi fa due pieni al mese e stimola le procure a indagare su eventuali speculazioni.
Uil Trasporti denuncia la situazione dei tassisti, i cui costi aumentano al contrario delle tariffe per i viaggi che i Comuni non adeguano da anni.
Ai piedi della cascata, i cittadini. Tra inflazione, caro pedaggi, caro bollette, l’aumento dei costi assicurativi, dei mutui e degli affitti, i consumatori si trovano al centro di una pioggia di tariffe in crescita, in un momento in cui il peso dell’inflazione stava cominciando a farsi sentire un po’ di meno e che sembrava promettere di diventare meno invadente con il passare dei mesi.
Allo stato attuale, il caro carburanti, rischia di
spingere ancora più in alto il tasso di inflazione. Non ve n’è certezza matematica, ma il timore contribuisce a fare danni a tutta l’economia, contribuendo a frenare i consumi e a moltiplicare le preoccupazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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