Arriva il Profilo sanitario sintetico, un fascicolo sanitario 2.0: ecco di cosa si tratta

La novità è disponibile per ciascun cittadino italiano: all'interno si trovano tutti i dati relativi al paziente

Arriva il Profilo sanitario sintetico, un fascicolo sanitario 2.0: ecco di cosa si tratta
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A partire dal 30 settembre è entrato in vigore il Profilo sanitario sintetico (Pss), un nuovo elemento del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) in cui sono presenti i dati del paziente in formato digitale. Si tratta di un strumento di cui possono disporre tutti i cittadini, che consentirà un più rapido passaggio di informazioni fra i medici, specie in caso di emergenza.

All'interno di questo documento informatico, redatto dal medico di famiglia o dal pediatra in caso di pazienti minorenni, saranno inserite di volta in volta tutte le informazioni relative alla persona, come stato clinico, malattie pregresse e terapie. Non mancherà ovviamente l'anamnesi familiare, o la segnalazione di malformazioni o protesi. Lo scopo del Profilo sanitario sintetico è ovviamente quello di consentire al medico un quadro clinico immediato sul paziente in esame. Si pensi all'assoluta utilità di un documento del genere in caso di emergenza, quando c'è bisogno di ottenere informazioni in fretta per poter operare tempestivamente.

Il nuovo documento digitale è possibile grazie all'art.4 del decreto sul Fascicolo sanitario elettronico. All'interno del Pss, dunque, potranno essere consultabili dati come: anagrafica dell'assistito, nome e contatti del medico curante, situazione clinica attuale, eventuali allergie e reazioni avverse: farmaci o alimenti, terapie farmacologiche in corso e/o croniche, e anamnesi familiare. Possono essere presenti (ma non è un obbligo) anche altezza e peso, media della pressione arteriosa, vaccinazioni, esenzioni ed eventuali ricoveri in ospedale.

Dal momento che il Profilo sanitario sintetico è inserito nell'Anagrafe nazionale assistiti, i dati possono essere consultati anche senza consenso, ma in condizioni di emergenza (art.23 del decreto).

Non mancano, in ogni caso, dei dubbi in merito al trattamento dei dati. C'è chi ha espresso delle perplessità, temendo per il rispetto della privacy del paziente.

Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei medici di Milano, ha riconosciuto che questo strumento potrà migliorare l'assistenza, ma ha anche visto delle criticità, specie perché attualmente i sistemi informatici si sono dimostrati molto fragili. Secondo Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), i software dei medici di base non sono neppure aggiornati.

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