Rifiutare anche una sola offerta di lavoro potrebbe far perdere il diritto a ricevere l'assegno della Naspi, Dis-Coll e Iscro. La stretta arriverà con il nuovo decreto-legge recentemente approvato in Consiglio dei ministri. In caso di offerta idonea, rifiutare porterà all'immediata sospensione dell'indennità prevista per la disoccupazione.
La misura è inserita all'interno del decreto sulla sicurezza sul lavoro approvato dal governo Meloni martedì scorso. In sostanza, sono stati messi dei paletti, con obblighi e limiti. Sarà infatti obbligatoria la registrazione alla piattaforma Siisl, indispensabile per la ricezione delle offerte di lavoro. Al contempo, respingere più proposte non sarà più possibile, pena la perdita del sussidio. Un provvedimento che è stato preso per combattere la disoccupazione, ma anche per regolamentare un sussidio che deve essere garantito solo in caso di reale bisogno.
Entrando nello specifico, sarà obbligatoria la registrazione alla piattaforma Siisl. Tutti i percettori dell'assegno Naspi dovranno farlo, se intendono continuare a percepire l'indennità. La registrazione include ovviamente l'inserimento del curriculum, oltre alla firma del Patto di servizio personalizzato, che sancisce un vero e proprio accordo, in cui gli utenti si dichiarano "reclutabili". Chi non si registrerà al sito, subirà una immediata decurtazione di un quarto della prima mensilità. In sostanza, perderà il 25% dell'assegno. In caso di mancata registrazione, l'indennità sarà sospesa.
Anche non firmare il Patto di servizio personalizzato comporterà la perdita dell'assegno. Se non si firma entro 45 giorni dalla registrazione al sito, arriverà la richiesta di presentarsi presso il più vicino centro per l'impiego. Chi non si presenterà, avrà la Naspi revocata.
Per quanto concerne le offerte di lavoro, sarà molto più difficile rifiutarle. Si parte dal presupposto che tutti coloro che percepiscono l'assegno di disoccupazione debbano mostrare interesse per le offerte ricevute sulla piattaforma. Alcune di queste offerte, quelle considerate idonee perché rispettano determinati requisiti - azienda che opera nello stesso settore da cui proviene il disoccupato, o di area equivalente; stipendio pari o superiore a quello una volta percepito; sede di lavoro nello stesso Comune in cui si svolgeva il precedente impiego (o in un raggio di 20km) -, devono essere accettate. Chi rifiuterà, anche una sola volta, perderà l'assegno.
Le cose cambiano poco anche in caso di offerta meno conveniente.
Se il lavoro offerto è coerente al titolo di studio del disoccupato, o lo stipendio è inferiore al 10% rispetto a quello del precedente impiego, oppure la sede di lavoro si trova non più di 50km dall'ultima, sarà possibile rifiutare al massimo due volte, poi scatterà la sospensione dell'assegno. In sostanza, alla terza offerta sarà obbligatorio accettare, se si vuole mantenere l'indennità.