"Non è un termine generico": la sentenza che mette al bando i falsi Grana

La difesa del marchio Grana Padano arriva anche dalla Corte d'Appello di Venezia: ecco la sentenza che lo dissocia da altri prodotti che hanno usato il termine in maniera non legittima

"Non è un termine generico": la sentenza che mette al bando i falsi Grana
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Bisogna fare molta attenzione ad associare il marchio Grana Padano ai prodotti corretti e originali e non "generalizzare", per così dire, con altri marchi certamente di ottima qualità ma che nulla hanno a che vedere con la parola "Grana".

La sentenza del tribunale

A mettere le cose in chiaro, come poi ha spiegato anche il Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano, è una sentenza che ha respinto l'appello inoltrato da parte del caseificio Brazzale confermando quanto già aveva deciso la Corte d'Appello di Venezia: è illegittimo l'utilizzo del "Grana" in relazione al formaggio "Gran Moravia", formaggio a pasta dura simile (qui cambia tutto) al Padano e prodotto dall'azienda italiana Brazzale nella Repubblica Ceca. Come spiegato dal Consorzio, la Corte ha spiegato che questa parola "non è un termine generico ma una parte integrante e caratterizzante della Denominazione di Origine Protetta 'Grana Padano' e come tale può essere utilizzato esclusivamente per prodotti conformi al disciplinare Dop".

La soddisfazione del Consorzio

Secondo le norme europee e una normativa italiana del 1955, la Corte ha sottolineato che da quantdo è stata riconosciuta la denominazione "Grana Padano", ogni uso commerciale di questo termine riferito a formaggi che non fanno parte di questa famiglia costituisce "evocazione indebita e concorrenza sleale". Il Consorzio Grana Padano ha accolto "con soddisfazione queste motivazioni della pronuncia della Corte di Venezia che rafforzano ulteriormente la tutela delle Denominazioni di Origine Protetta e il valore del lavoro dei produttori italiani che rispettano rigorosi standard di qualità e tracciabilità".

Cosa è successo a settembre

Già a settembre è stata ottenuta un'altra vittoria in questo campo: infatti, la Corte d’Appello di Torino ha dichiarato che il formaggio "Gran Riserva Italia" realizzato da un caseificio non autorizzato all’utilizzo della Dop Grana Padano per designare i propri prodotti a pasta dura da grattugia costituisce una evocazione illegittima della nota Dop italiana, soprttutto rispetto alla categoria "Riserva Oltre i 20 mesi" che identifica il Grana Padano a maggiore stagionatura. Lo ha reso noto il Consorzio nelle parole del suo Direttore generale, Stefano Berni.

"Si tratta di una sentenza che giudico luminosa e da prendere come riferimento nelle tutela dei prodotti Dop,riprende e porta nei tribunali italiani principi stabiliti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europa e diventa così una pietra miliare contro i similari e le loro politiche di immagine e di comunicazione fuorvianti per i consumatori".

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