
I punti chiave
Un parco auto tra i più obsoleti d’Europa, un’età media delle vetture in circolazione che sfiora i 13 anni e una quota ancora elevata di veicoli altamente inquinanti (quasi uno su quattro è classificato Euro 0, 1, 2 o 3): questa la situazione dell’Italia, che si trova davanti a una sfida importante: accelerare la transizione ecologica nel settore dei trasporti. Per questo, da settembre 2025 entreranno in vigore nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche, finanziati con 597 milioni di euro provenienti dal Pnrr.
Risorse in origine destinate all’installazione di 20.000 colonnine di ricarica, e che dovranno ora essere impiegate entro giugno 2026 per un obiettivo preciso: favorire la rottamazione di circa 40.000 veicoli obsoleti e la loro sostituzione con altrettanti a zero emissioni, contribuendo a ridurre l’inquinamento urbano e a svecchiare il parco circolante. A questo punta il decreto emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e annunciato a fine luglio dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Vediamo nel dettaglio a chi interessa il provvedimento, a quanto ammontano gli incentivi e come richiederli.
Chi può beneficiarne
Destinatarie dell’agevolazione sono due categorie specifiche:
privati cittadini residenti in aree urbane funzionali (città con almeno 50.000 abitanti e zone limitrofe caratterizzate da intenso pendolarismo);
microimprese interessate a rinnovare il proprio parco veicoli commerciali elettrici (categorie N1 e N2, fino a 12 tonnellate).
Per accedere all’incentivo è obbligatoria la rottamazione di un veicolo termico (benzina o diesel) fino a Euro 5, mentre il nuovo mezzo deve essere elettrico puro: auto di categoria M1 per i privati, veicoli commerciali per le microimprese.
Quanto si ottiene
Il contributo varia in base al reddito (si fa riferimento all'Isee) e alla tipologia di veicolo acquistato, secondo questa suddivisione:
fino a 11.000 euro per i privati con Isee fino a 30.000 euro;
fino a 9.000 euro per chi ha un Isee tra 30.000 e 40.000 euro;
microimprese: bonus pari al 30% del prezzo di listino, fino a un massimo di 20.000 euro per veicolo.
È previsto anche un price cap: l’auto elettrica non dovrà superare una fascia di prezzo compresa indicativamente tra 35.000 e 45.000 euro (Iva esclusa), così da indirizzare il sostegno verso modelli di segmento medio.
Come funzionerà la domanda
L’erogazione sarà semplice: niente moduli cartacei o lunghe attese per il rimborso. Il contributo verrà applicato direttamente in fattura dal concessionario, che dovrà però registrare la richiesta sulla piattaforma telematica dedicata, sviluppata da Sogei. La piattaforma consentirà di registrare beneficiari e rivenditori aderenti, validare la rottamazione del vecchio veicolo, generare il bonus in forma di sconto immediato.
Il sistema, come detto, sarà operativo da settembre, con
data precisa che verrà comunicata sul sito del Ministero. Per chi fosse interessato, è bene tenersi pronti: in passato, misure simili hanno visto i fondi esaurirsi rapidamente nei cosiddetti “click day”.