Dicembre, per molti italiani, non è solo l’ultimo mese dell’anno, è quello in cui il conto corrente respira. È il mese della tredicesima, la mensilità “supplementare” che per lavoratori dipendenti e pensionati arriva come un mini-bonus atteso e, spesso, già mentalmente utilizzato: regali, spese di casa, rate in scadenza, magari un po’ di risparmio per iniziare gennaio senza il fiato corto. Ma non c’è un unico calendario valido per tutti: c’è chi l’ha già vista accreditata, chi la riceve a metà mese e chi deve aspettare le date fissate dai contratti nel settore privato, con tempistiche che possono cambiare anche in base agli accordi sindacali. In totale, parliamo di 36 milioni di persone coinvolte e di una massa di denaro che, a cascata, finisce per incidere anche sui consumi di fine anno.
Tredicesima: chi la riceve e quando arriva
La tredicesima spetta ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Il punto è che la data di pagamento cambia a seconda della categoria e del settore. I pensionati l’hanno già incassata: l’accredito è arrivato il 1° dicembre, insieme al cedolino del mese. Per i dipendenti pubblici, la mensilità extra viene erogata intorno al 15 dicembre, con pagamenti che tendono a concentrarsi nella metà del mese. Nel settore privato, invece, non esiste un giorno uguale per tutti: la data di arrivo dipende dai contratti nazionali dei diversi comparti e può variare anche in base agli accordi sindacali. In linea generale, però, il pagamento avviene tra il 15 e il 20 dicembre.
Quanto vale l'assegno
La tredicesima non è un regalo “a sorpresa”: si matura nel corso dell’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre. Il meccanismo è semplice: ogni mese viene accantonato 1/12 dello stipendio lordo, che va a formare l’importo complessivo pagato a dicembre. In pratica, mese dopo mese si accumula un rateo di tredicesima: l’importo finale è dato dai ratei maturati, cioè dal numero di mesi effettivamente lavorati nel corso dell’anno. Per questo la tredicesima può variare da persona a persona e, soprattutto, l’importo che arriva a dicembre risulta leggermente più basso rispetto a quello di uno stipendio normale. Diverso il caso dei pensionati: per loro la tredicesima ha lo stesso importo del cedolino di dicembre.
La spesa media per famiglia
Oltre all’effetto individuale, la tredicesima ha anche un impatto collettivo: muove consumi e scelte di spesa nel periodo più intenso dell’anno. Secondo Confcommercio, le tredicesime di quest’anno saranno leggermente più pesanti di quelle precedenti: la stima complessiva è di 49,9 miliardi di euro, in aumento di 2,4 miliardi rispetto al 2024. La spesa media per famiglia dovrebbe arrivare a 1.964 euro, con una crescita di 53 euro (+2,8%) rispetto all’anno scorso.
E una parte consistente finisce nel classico rito natalizio: un quinto delle tredicesime verrà speso per comprare i regali di Natale. Per Confcommercio la cifra dedicata raggiungerà 10,1 miliardi, con una spesa media di circa 210 euro a persona.