Nellarchivio storico di Civiltà Cattolica, autorevole rivista dei gesuiti, cè un documento importante che attesta come lopera di salvataggio degli ebrei perseguitati a Roma, dopo la razzia del Ghetto, fu voluta da Pio XII. È un documento che lo storico padre Giovanni Sale ha recuperato, e che viene per la prima volta riprodotto su un giornale. Si tratta di una pagina del diario delle Consulte di padre Giacomo Martegani, direttore della rivista dei gesuiti durante la seconda guerra mondiale. Padre Martegani vedeva il Papa due volte al mese, per discutere di Civiltà Cattolica, ma anche per parlare della situazione del momento. Nellappunto, steso in data 1° novembre 1943, si legge che il Papa «sè anche interessato al bene degli ebrei». Una frase altamente significativa. Innanzitutto, bisogna fare attenzione alle date: da due settimane si era svolto il rastrellamento nel Ghetto di Roma. La razzia era stata fermata dopo il primo giorno. Il Papa aveva fatto convocare lambasciatore tedesco ed era intervenuto attraverso un canale ufficioso, per bloccare i rastrellamenti. Subito dopo la razzia del Ghetto, i conventi e gli istituti religiosi romani aprono le loro porte ai perseguitati. Al Museo della liberazione di via Tasso cè una pergamena nella quale si ricorda che 155 case religiose ospitarono 4.447 ebrei e che Papa Pacelli fece togliere la clausura.
Lattività di aiuto messa in atto dai religiosi romani non viene negata dagli storici che contestano lopera di Pio XII, ma si dice che tutto fu spontaneo, allinsaputa del Pontefice. Ora, la pagina del diario delle Consulte di Civiltà Cattolica, testo originale del 43, smentisce la tesi di un Papa alloscuro di tutto. Dal documento che qui riproduciamo emerge linteressamento personale di Papa Pacelli in favore degli ebrei perseguitati. La frase annotata da padre Martegani attesta i tentativi messi in atto dal Pontefice per garantire lincolumità dei rifugiati.
Il documento di Civiltà Cattolica si affianca al diario delle suore del convento romano dei Quattro Coronati - pubblicato per la prima volta 4 anni fa - dove si legge: «Il Santo Padre... ordina che nei monasteri si dia ospitalità a questi perseguitati» ebrei. Lordine, dunque, ci fu. E LOsservatore Romano del 25-26 ottobre, scriveva che «la carità del Santo Padre non si arresta davanti ad alcun confine né di nazionalità, né di religione né di stirpe».
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