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La class action slitta di 6 mesi: partirà a giugno

La class action all’italiana, introdotta in Finanziaria 2008, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno (leggi la scheda). Il governo ha previsto un primo slittamento a gennaio per avere il tempo di modificarne l’impianto normativo, contestato da Confindustria. L'Adoc: "Consumatori scippati"

La class action slitta di 6 mesi: partirà a giugno

Roma - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge cosiddetto Milleproroghe. Lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il decreto contiene tra le altre misure la proroga della sospensione della class action fino al giugno 2009.

La proroga per la class action La class action partirà da luglio 2009 e non a gennaio del prossimo anno: la class action all’italiana, introdotta in Finanziaria 2008 del dicembre scorso, sarebbe dovuta partire inizialmente a giugno 2008 ma il governo di centrodestra ha previsto un primo slittamento a gennaio 2009 per avere il tempo di modificarne l’impianto normativo, fortemente contestato da Confindustria. Ora il secondo rinvio, che prelude alla presentazione di un emendamento del governo a un disegno di legge in corso d’esame in Parlamento, probabilmente il ddl Sviluppo. La proposta di emendamento a cui lavora il governo, secondo quanto emerso nei giorni scorsi, prevede che la class action possa essere attivata per illeciti compiuti a partire dal luglio 2008, quindi con un parziale effetto retroattivo di un anno. Resterebbero comunque esclusi i processi per i crac Cirio e Parmalat.

L'Adoc: "Italiani scippati" "Il nuovo rinvio dell’entrata in vigore della class action è il segno di un Paese in profonda crisi che intende restare in serie B. Gli italiani sono stati privati di un fondamentale strumento di tutela dei loro diritti e dei loro interessi, mentre le aziende disoneste riescono ancora a farla franca". Carlo Pileri, presidente dell’Adoc, fa sapere che "l’azione collettiva è necessaria per difendere i consumatori e le imprese che operano in modo serio, onesto e trasparente". Poi l'affondo: "Rimandarne l’avvio colpisce quindi non solo i consumatori ma lo stesso mercato e la concorrenza tra le imprese".

Secondo il numero uno dell'Adoc, ci sarebbe il rischio di "stravolgere" la normativa, "eliminando la retroattività, così da evitare che gli ultimi grandi scandali nei confronti dei risparmiatori e consumatori, come Cirio e Parmalat, possano essere oggetto di giudizio", ed "eliminando la promessa estensione dell’azione di classe alla pubbliche amministrazioni e alle concessionarie di servizi pubblici".

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