Claudio accelera la crisi di Marta facendola scendere dalla busvia

Claudio accelera la crisi di Marta facendola scendere dalla busvia

(...) e dall'altra prendere tempo in consiglio comunale, rimandando a martedì 13 la seduta che si sarebbe dovuta tenere domani. «Il consiglio è stato annullato ufficialmente perché sarebbe mancato il numero legale - spiega indignata Raffaella Della Bianca, capogruppo Pdl - in realtà è chiaro che c'è dell'altro, ci sono problemi nella maggioranza che non se l'è sentita di discutere temi importanti come quello del Lido, di San Quirico o della riqualificazione di corso Sardegna». «Si tratta addirittura di una forzatura del regolamento - aggiunge Alessio Piana della Lega Nord - se infatti le convocazioni devono essere fatte con cinque giorni d'anticipo, per analogia anche la revoca dovrebbe seguire la stessa regola». «Quel che è più grave è che questa decisione l'hanno voluta far passare come un virtuosismo, come un modo per risparmiare soldi non convocando una seduta invano - chiude Gianni Bernabò Brea, che guida il Gruppo misto - ma è evidente che il numero legale dovrebbero garantirlo loro. E questo la dice lunga sullo stato della maggioranza».
Se in via Garibaldi spira una brutta aria, infatti, lungo le sponde del Bisagno il governo di Marta Vincenzi rischia di morire addirittura per asfissia. Dopo le prime mosse, falsate però dal clima elettorale, Claudio Burlando è sceso pesantemente in campo sulla questione della cosiddetta busvia che, dall'inizio di quest'anno, agita i sonni della Valle e dell'assessore Farello. Al Governatore non piace il progetto previsto dal Pum (che comporterebbe lo spostamento di tutto il traffico privato in sponda sinistra, riservando le corsie restanti a residenti e Amt, anche attraverso la realizzazione di una Zona a Traffico Limitato in via Piacenza) e per renderlo chiaro a tutti ha deciso di dedicare la prima uscita ufficiale dopo la riconferma alla questione. Nel pomeriggio di ieri, quindi, di ponte in ponte ha percorso, insieme ai propri tecnici e all'assessore provinciale competente Paolo Perfigli, tutta l'area interessata per un sopralluogo sull'alveo.
L'idea del presidente della Regione è quella di bloccare i piani del Comune, proponendo qualcosa di meglio, ossia un grosso intervento sul bacino in grado di aumentare la sede stradale e rendere così possibile un trasporto pubblico locale efficiente ma non invasivo. «La grossa novità è che avremo accesso a 40 milioni di euro del finanziamento previsto a livello nazionale per la difesa del suolo e che li investiremo totalmente per continuare i lavori di copertura del Bisagno già avviati alla Foce - spiega Burlando - Se aumenta la capacità idraulica a valle possiamo cominciare a pensare a soluzioni alternative per questa zona». La Regione avrà bisogno di poco più di un mese per studiare un nuovo progetto ma a detta dell'architetto Poggi che se ne occuperà ci sono buoni margini di fattibilità: rivedendo completamente gli argini e almeno tre ponti che invadono anche di dieci metri il letto del torrente si potrebbe non solo provvedere a una doverosa messa in sicurezza ma anche ricavare lo spazio necessario per la viabilità, sulla quale ha competenza il Comune. Per garantire la realizzabilità del nuovo piano il Governatore sarebbe addirittura disposto a trovare nuovi finanziamenti. Non potendo rifiutare tanta solerzia il vicesindaco Paolo Pissarello, nel corso della conferenza di fine giornata al Municipio Media Valbisagno, ha risposto con un sorriso tirato: «Penso potremo fare un buon lavoro - ha dichiarato davanti ai cittadini e ai Comitati, ancora molto scettici sul ruolo di Palazzo Tursi - sulla base di ciò che proporranno Regione e Provincia vedremo se potremo spostare la riga del disegno che abbiamo tracciato».

Nelle parole di Burlando però, non c'è più spazio per formule dubitative: nei prossimi 40 giorni, in attesa che gli esperti studino a fondo il caso, in Val Bisagno non si muoverà foglia. Per Marta Vincenzi è quasi un commissariamento.

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