nostro inviato
a Madonna di Campiglio
La soddisfazione di essere entrambi a capo delle due Rosse simbolo dellItalia motoristica è molta. Se poi entrambi portano in dote lo stesso cognome senza però vincoli di parentela, la soddisfazione diventa enorme, visto che possono persino dedicarsi a un simpatico botta e risposta a moderata distanza senza scatenare questioni familiari. A cena insieme la sera prima in un rifugio montanaro, simpaticamente rivali il giorno dopo. Il gran capo della Ducati, Claudio Domenicali, e il ferrarista Stefano Domenicali.
È quello a due ruote ad aprire le danze verbali, raccontando tutta la propria soddisfazione per il mondiale conquistato con Casey Stoner, tutte le sue aspettative per lultima nata, la Gp8 che dovrà rintuzzare gli attacchi della Honda ferita e, soprattutto, di Valentino Rossi «il pilota più forte della storia che ora ha lo stesso nostro fornitore di gomme. Ma Vale non creda: noi vincevamo per la fantastica alchimia moto-pilota e gomme, non solo per questultime». Però poi dice: «In F1 hanno un evidente problema di spettacolarità a causa della preponderanza dellaerodinamica... Tutto si può dire ma non che le corse di moto non siano avvincenti... Fino allo scorso anno, i piloti di F1 a centro curva schiacciavano tutto il gas e lelettronica faceva il resto. In moto non si può».
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