Clessidra è più vicina a Gemina

Entro domani il nuovo vertice tra la società veneta e i rappresentanti del patto

da Milano

I Romiti accelerano su Clessidra e frenano su Save. Secondo le indiscrezioni emerse nella giornata di ieri, l’incontro dell’altra sera tra Claudio Sposito, numero uno del fondo di investimento, e i primi azionisti di Gemina avrebbe avuto esito positivo. Le due parti si sarebbero accordate per formalizzare in un contratto il via all’ingresso di Clessidra nel capitale della finanziaria che controlla il 51% degli Aeroporti di Roma.
Il primo passo sarebbe la cessione alla società di Sposito delle quote dei componenti del patto in uscita (si parla di Edison, Pirelli e gruppo Pesenti). Poi sarebbe la volta dell’aumento di capitale necessario a finanziare l’acquisizione delle partecipazioni in Adr della famiglia Sensi e dei Falck.
In realtà su diversi punti tutt’altro che marginali dell’operazione la discussione è ancora apertissima. Il prezzo, innanzitutto: Clessidra spinge per una valorizzazione delle quote inferiore ai due euro, livello vicino al quale potrebbe essere alla fine raggiunta un’intesa. All’esame sono poi le modalità tecniche dell’operazione, che appare delicata tenendo anche conto della necessità di evitare qualsiasi rischio di Opa, visto che il patto di sindacato di Gemina controlla già il 44% del capitale. Si tratta però di aspetti che nell’interpretazione di alcune fonti finanziarie vicine alle parti vengono definiti quasi secondari di fronte alla scelta di fondo dei Romiti: quella di mettere Clessidra in pole position in attesa che si chiarisca l’ambito dei possibili rapporti di collaborazione con i nuovi azionisti di Save, la società che gestisce l’Aeroporto di Venezia.
Entro questo fine settimana, potrebbe essere già oggi, è in calendario il secondo incontro tra Enrico Marchi e Pier Giorgio Romiti. Nel primo vertice le parti si erano, per così dire, prese le misure, rimandando una disamina più dettagliata delle possibili sinergie tra i due gruppi a un secondo colloquio. Save nel frattempo ha messo nero su bianco le sue proposte e si prepara a illustrarle alla controparte. Anche questo nuovo vertice dovrebbe però avere carattere interlocutorio. E, sotto traccia, nell’atteggiamento dei Romiti potrebbe continuare a riflettersi l’irritazione per l’ingresso non concordato di Save nel capitale di Gemina.
Le due operazioni, l’ingresso sia di Clessidra sia di Save nella stanza dei bottoni, potrebbero alla fine avvenire entrambe. Ma l’ordine di preferenza dei Romiti sembra ormai definito. Resta da vedere quale sarà l’atteggiamento degli altri soci del patto di sindacato che sembrano avere delegato alla famiglia dell’ex numero uno Fiat la rappresentanza nelle trattative. Alcuni tra i grandi azionisti (per esempio Generali, socia di Save, o Mediobanca) sono in ottimi rapporti con i nuovi azionisti veneti. Altri, come Capitalia, non sono da tempo particolarmente vicini ai Romiti. Sembra improbabile, però, che aprano un fronte di battaglia in nome della valorizzazione del ruolo dell’Aeroporto di Venezia.
Ieri intanto Marchi ha ragguagliato il consiglio di amministrazione di Save sull’andamento delle trattative con Gemina. Al termine del board non ha voluto commentare con i giornalisti l’andamento della discussione.

Un comunicato ha poi sottolineato che il cda «ha condiviso all’unanimità le linee guida del progetto d’investimento in Gemina».
Il cda ha poi affidato a Marchi il mandato di «presentare nei prossimi giorni agli azionisti di Gemina il progetto di valorizzazione della partecipazione acquisita».

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