Un clic su Internet «taglia» la spesa per l’assicurazione

Fra le voci che più incidono sui costi di gestione dell’auto spicca la polizza Rca. Secondo le associazioni dei consumatori, la tariffa media ha raggiunto lo scorso anno i 948 euro, il 5% in più rispetto al 2007. Ma l’opportunità di ridurre l’esborso fin oltre la metà della cifra appare a portata di mano. Anzi, di mouse, considerando che il confronto tra più preventivi è un’operazione molto semplice sul web, oltre a rappresentare il primo fondamentale passo per limitare la spesa in vista della scadenza. È sufficiente visitare i siti delle imprese assicuratrici nonché di «aggregatori» e broker come cercassicurazioni.it, 6sicuro.it e assicurazione.it e, dopo i raffronti, non temere di cambiare compagnia.
Considerando un profilo medio in classe 14 (un impiegato 27enne di Milano che assicuri una Grande Punto 1.2 nuova), la differenza tra la migliore proposta delle compagnie online e telefoniche e la tariffa più conveniente delle assicurazioni tradizionali supera il 47%: 649 contro 956 euro. Nel ripetere il confronto usiamo il servizio di preventivazione gratuito e anonimo che un’intesa tra Isvap e ministero dello Sviluppo Economico ha da poco reso disponibile sul web (isvap.sviluppoeconomico.gov.it/prevrca/prvportal/index.php), modificando il profilo con l’assegnazione alla classe 1: il divario appare più contenuto ma le assicurazioni dirette si fanno comunque preferire. Sulla base dei preventivi forniti da 32 delle 65 compagnie sul mercato italiano (giunti in meno di 20 minuti all’indirizzo email che abbiamo indicato), la palma della più economica a parità di garanzie spetta a Direct Line, con 361,75 euro, seguita a ruota da Genialloyd e da altre cinque compagnie (dirette e non, da Tua Assicurazioni a Genertel) tutte nel range di 100 euro aggiuntivi; la meno competitiva risulta Uniqa Assicurazioni con 1.720 euro.
Per quantificare in modo grossolano ma verosimile il risparmio potenziale per l’assicurato più fedele e «distratto», ricorriamo all’ultimo rapporto Netcomm del Politecnico di Milano che stabilisce in 432 euro il premio medio per le polizze online stipulate nel 2008: 516 euro in meno rispetto alla media generale dell’Rca pagata lo scorso anno dagli automobilisti italiani.
Sfruttando il decreto Bersani-bis, anche i giovani freschi di patente possono dare una cospicua sforbiciata alla tariffa: acquistando un’auto è loro consentito l’accesso alla medesima categoria di merito di un familiare convivente, evitando l’altrimenti obbligata classe 14 del sistema bonus/malus. Fa fede l’attestato di rischio, da presentare insieme al libretto di circolazione e a una certificazione dello stato di famiglia. Ovviamente, la valutazione di convenienza non è funzione del solo premio di tariffa ma anche delle condizioni contrattuali e può cambiare in ragione di garanzie accessorie a copertura di incendio e furto, kasko, collisioni, atti vandalici, tutela giudiziaria e altre voci ancora, tra le quali possono comparire clausole di norma escluse (dal sinistro con patente scaduta alla guida con tasso alcolico oltre limite, dall’auto non revisionata all’under-26 al volante) che in caso di rivalsa possono costare molto care.
Non esiste una compagnia più economica in assoluto, ma quella più conveniente per uno specifico profilo, che può esserlo ancora di più in base a opportune scelte contrattuali. Per esempio la copertura per il solo conducente dichiarato, l’applicazione di franchigie e scoperti, come pure l’adozione di polizze part-time qualora si usi poco la macchina, oppure «a consumo», legate cioè al chilometraggio effettivo; in questo caso la scatola nera, che registra le percorrenze, è fornita in uso gratuito e la compagnia di solito accorda uno sconto del 10% sull’Rc auto e fino al 50% sulle garanzie incendio, furto e kasko.

E, ancora, ad alcune precondizioni come l’accettare il risarcimento tramite carrozzerie convenzionate o l’aver frequentato appositi corsi di guida sicura. Da ricordare, infine, che la compagnia non può aumentare il premio senza prima averlo comunicato e, se l’incremento supera il tasso d'inflazione, l'assicurato può cambiare compagnia anche senza dare disdetta.

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