Armati di spranghe e bastoni gli uni contro gli altri, come da tempo non accadeva alluniversità. Con due versioni contrapposte. Gli studenti di destra e quelli di sinistra che martedì verso la mezzanotte si sono fronteggiati davanti allingresso delluniversità Roma Tre, in via Valco di San Paolo, sostengono la stessa cosa: di essere stati aggrediti da quelli della fazione opposta. Il bilancio è pesante: 9 studenti del Blocco studentesco in ospedale e 18 denunciati per rissa aggravata.
Le elezioni universitarie si avvicinano, si vota il 13 e il 14 maggio, e il clima si fa sempre più pesante. Il primo a denunciarlo con preoccupazione è il rettore dellateneo, Guido Fabiani. «Quello che è avvenuto - dice - dimostra quanto sia oggi difficile mantenere il nostro ribadito impegno a garantire in ogni modo possibile lo svolgimento della vita democratica allinterno delluniversità. Il momento sembra molto delicato e sento necessario fare appello alle istituzioni di pubblica sicurezza ma anche alle autorità cittadine e agli altri atenei perché si collabori insieme per evitare che la situazione divenga presto ingovernabile». Il rettore avverte gli studenti che verranno ammesse solo le liste che sottoscriveranno limpegno a rispettare i principi della democrazia.
La strada per un confronto sereno, tuttavia, sembra ancora tutta in salita. Gli studenti di destra ritengono di essere stati vittima di una vera e propria imboscata e non vogliono sentire parlare di rissa. «Dalla dinamica dellaggressione, avvenuta a poche centinaia di metri dal centro sociale Acrobax - sostiene Davide Di Stefano, responsabile nazionale del Blocco studentesco - sembra evidente che lattacco fosse premeditato, unazione violenta e intimidatoria pianificata a tavolino per impedirci di fare politica nelle università». Anche i giovani del centro sociale Acrobax si dichiarano vittime di unaggressione, subita dopo che avevano invitato quelli del Blocco studentesco «ad andarsene dal quartiere perché i fascisti non sono bene accetti». E chiedono che il Blocco studentesco venga espulso dalle elezioni universitarie perché «dichiaratamente fascista». Proclami che gli studenti di sinistra hanno potuto pronunciare da una sede deccezione: la sala consiliare dellXI municipio messa a loro disposizione del presidente Andrea Catarci. Con il disappunto di molti.
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