È partito ieri mattina ed è stato subito bloccato tra le proteste il taglio degli alberi nella pineta Coccia di Morto nei pressi dellaeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Un taglio che riguarda 435 piante (348 pini e 77 eucalipti) e la ripiantumazione di 1200 piante tipiche della macchia mediterranea, e che, come spiega la società di gestione dello scalo AdR, è stato disposto dallEnac per garantire il «cono di visibilità» durante la manovra di decollo dalla pista 2 dellaeroporto. La presenza degli alberi, nel tempo aumentati di numero e cresciuti in altezza, accorcerebbe infatti la pista stessa, che porta gli aerei verso il mare, di 400 metri sui 3900 utilizzabili, costringendo i velivoli a staccarsi prima da terra facendo più rumore e con maggiore difficoltà per gli aerei più grandi. Ciò che costringe la torre di controllo a dirottare molti aerei grandi sulla pista 1, quella che vola parallela al mare, e che è più vicina ai centri abitati: quindi più rumore e più inquinamento.
Ma dopo labbattimento di una decina di alberi, avvenuto sotto lo sguardo delle forze dellordine inviate dal prefetto, tutto è stato sospeso su richiesta dei legali della proprietà Micenus degli Sforza Cesarini, proprietari dellarea verde. La Micenus contesta il difetto nella notifica dellatto che rende esecutiva la sentenza del Consiglio di Stato. Secondo lavvocato Francesco Ferrazza, che cura gli interessi della società, «il termine per ottemperare alla diffida da parte dellEnac, scade il 31 ottobre prossimo. Nonostante ciò aggiunge il legale lEnac ha dato disposizione di iniziare stamane (ieri mattina, ndr) il taglio degli essenze arboree». La Micenus ha anche presentato una denuncia penale allautorità giudiziaria «nei confronti dei responsabile dellillegittima ordinanza, per il reato di abuso di ufficio e per altri connessi al mancato rispetto dei vincoli naturalistici, paesistici e ambientali esistenti nella Pineta di Coccia di Morto, essendo in realtà lintervento volto al diverso fine di una più lucrosa gestione delle risorse aeroportuali».
È iniziata una trattativa tra gli emissari dellazienda e lEnac durata circa quattro ore, alla presenza non solo degli operai sfaccendati, ma anche di numerosi consiglieri comunali di Fiumicino, tra i quali lex sindaco Giancarlo Bozzetto, per cercare una soluzione. Sulla questione è intervenuto anche il ministero dellAmbiente, che ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico per verificare «lesatta attuazione di quanto contenuto nella sentenza del Consiglio di Stato in ordine a un progetto globale che consideri i diversi interessi pubblici e privati in campo».
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