In coda i «forzati dello shopping»

In coda i «forzati dello shopping»

Tre, due, uno. La corsa all’acquisto «furbo» è iniziata. Ieri mattina la Capitale si è svegliata con le vetrine tappezzate con le scritte «saldi» («sales» per i turisti anglofoni) o quelle piene di percentuali (20, 30 e anche 50 per cento). Mano al portafoglio e una lucidatina alla carta di credito e via: destinazione il triangolo dorato tra piazza di Spagna, via del Corso e il Pantheon. Numerosi i taxi che hanno sfornato turisti arrivati a Roma con intenzioni bellicose: comprare il più possibile per tornare a casa con un perfetto look «made in Italy».
Ancor prima che i negozi aprano, le file sono lunghe e trepidanti. Cappuccino e cornetto «take-away» e solo un pensiero nella mente o forse un’ossessione: arrivare primi. Non solo stranieri, anche tanti italiani in giro: pochi i romani però. Invece, c’è chi nella Capitale viene di proposito con un solo obiettivo: il super saldo. Arrivano da vicino e da lontano: Viterbo, Lecce, Pavia, Gorizia, e addirittura da Trento. «A Roma si compra bene - afferma Daniele 23 anni, da Lecce -. Ho già acquistato molto, ma non mi fermo qui. Dopo una primavera di risparmi è arrivato il momento dello shopping». Dello stesso parere anche Adriana: «Cose di qualità a costi accessibili, questo contraddistingue Roma, a prezzo pieno non si può più comprare. La vita è diversa da quando c’è l’euro». Eppure ieri mattina la città sembrava galleggiare in un clima irreale, almeno per un sabato di luglio. Inarrestabili i fiumi di giapponesi, arrivati con i charter dello shopping, pronti ad affrontare estenuanti code davanti alle griffe più ambite: Gucci, Louis Vuitton, Prada. Pochi gli statunitensi, sfavoriti dal cambio dollaro-euro, anche se qualcuno da oltreoceano non è voluto comunque mancare all’appuntamento. «Arriviamo da lontano - racconta Mandy appena sbarcata da New York con le figlie - e non ripartiremo senza una borsa a testa firmata». Anche i negozi più accessibili, le catene come «Benetton» e «Sisley», sono state prese di mira. Qui, però, vige la regola del saldo a scaglioni: tra quindici giorni sono previsti ulteriori ribassi.
Meno rilassati d’un tempo i romani. Si distinguono per l’atteggiamento guardingo e l’occhio sul cartellino per non dover dire «ho preso la classica fregatura». «Ho comprato articoli già adocchiati prima - racconta Francesca -. Almeno sono andata sul sicuro e ho evitato le brutte sorprese». Molti invece i cittadini che hanno optato per la zona Appio-Tuscolano, classica meta dello shopping a buon mercato. Altri, invece, hanno scelto il cosiddetto «saldo al quadrato»: incuranti del caldo e della coda sulla Pontina - letteralmente intasata più che a Ferragosto - hanno cercato di raggiungere l’outlet di Castel Romano.

Ma in molti hanno però dovuto rinunciare perché nel pomeriggio proprio in quel tratto di strada, già abitualmente congestionato - si è sviluppato un incendio. Per loro tanta delusione e un ritorno a casa all’insegna del motto «domani è un altro giorno». D’altronde la caccia all’acquisto perfetto dell’estate 2007 è appena iniziata.

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