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Col Diavolo in corpo

Quelli che si picchiano è un bel segnale. Quelli che si picchiano sono dei maleducati. Il mondo calcio propone la pluralità dell’informazione e della lettura di un fatto di semplice, piccola cronaca. Notizie dalla Sisport (sbirciate dai giornalisti perchè l’accesso è severamente proibito secondo usi e scostumi torinesi) hanno riferito di un diverbio acceso tra Ibrahimovic e Vieira, le giraffe della Juventus che però non riescono a essere superiori anche nelle loro prestazioni agonistiche sul campo. La scorsa settimana Capello aveva dovuto alzare la voce per svegliare la truppa, ieri è dovuto intervenire per sedarla. Dunque un passo in avanti è stato compiuto. Di solito quando c’è tensione c’è anche attenzione. La Juventus sente il diavolo in corpo e in classifica, teme di perdere il primato nel ranking (!) italiano, qualche lampadina risulta fulminata ma la bolletta è stata pagata. Qui si deve soltanto stabilire una volta per tutte che non ci sono ring a cinque stelle e saloon di periferia, voglio dire che «Veron manda a quel paese Adriano» deve valere come «Ibrahimovic prende per il bavero Vieira», così come Sheva litiga con Ancelotti o Di Michele con Serse Cosmi.
A questo punto non resta che aspettare la partita di domenica prossima a Siena. Quando Vieira passerà un pallone a Ibrahimovic qualcuno scriverà che la pace è scoppiata. Se Ibrahimovic non restituirà il favore allora la versione sarà che i due si odiano davvero. Il football è altro, per il momento è questo.

Fuori i secondi.

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