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Il Colle fa sponda al governo Il sollievo di Napolitano: «Ora i numeri sono più sicuri»

RomaDunque: Iva, pensioni delle donne, contributo di solidarietà, ecco le tre novità uscite dal vertice di Palazzo Grazioli. «Scelte rapide e credibili» per evitare di finire nel burrone, senso di responsabilità, «misure più efficaci» da varare entro oggi per convincere Bce, Ue e mercati finanziari. Questo aveva chiesto l’altra sera, esponendosi parecchio, Giorgio Napolitano, e questo produce la maggioranza, in un compromesso che va incontro alle preoccupazioni del capo dello Stato. Basterà? Dal Quirinale nessun commento ufficiale, filtrano soltanto «una «moderatissima soddisfazione» perché il suggerimento è stato raccolto, il «sollievo» perché ora «i numeri sono più sicuri», insieme però all’«altissimo e doveroso livello di attenzione» che, vista la situazione, il Colle continua a mantenere. Quanto al Cavaliere, deve restare al suo posto.
Telefoni roventi sull’asse Napolitano-Draghi-Letta, con il governatore che suggerisce e il sottosegretario che spiega come la fiducia sulla manovra sia necessaria per abbreviare i tempi e tenere unita la maggioranza. In queste ore nei Palazzi romani, al di là dell’emergenza economica, si discute molto sui rapporti tra Napolitano e Berlusconi. Ci si chiede se, con i suoi ultimi interventi, il capo dello Stato abbia voluto attaccare il governo, aiutarlo o addirittura commissariarlo. In realtà Palazzo Chigi si trova tuttora sotto l’ombrello di Napolitano: proprio le sue ravvicinate esternazioni, a Rimini, al forum di Cernobbio e nel comunicato di lunedì, hanno dato gli strumenti adatti al Cavaliere per forzare il blocco, gli argomenti per vincere le resistenze interne e riuscire imporre a Tremonti l’aumento dell’Iva e alla Lega e il ritocco alle pensioni delle donne del settore privato. In cambio il premier ha ceduto (in parte) sul contributo di solidarietà. Ma così il governo ha allontanato, almeno per ora, il rischio di una terza manovra.
E proprio questo è il senso degli appelli del capo dello Stato, giocare d’anticipo per limitare i danni. I crolli in Borsa, l’aumento del differenziale con i Bund, la crisi di fiducia. L’Italia si presenta in condizioni non facili all’appuntamento di domani, quando a Francoforte la Bce deciderà se rinnovare il sostegno continuando a comprare Bpt. Una scelta che, come ha ricordato Mario Draghi, non è per niente scontata. Da qui l’invito di Napolitano a fare qualcosa «subito» per invertire la rotta e recuperare credibilità. «Basta pregiudiziali, nessuno può più sottovalutare i segnali allarmanti».
Ma il presidente, nei suoi colloqui riservati, ha suggerito anche i dettagli, in perfetta sintonia con gli organismi internazionali. Gli interventi sull’Iva e sulle pensioni sono infatti gli stessi caldeggiati da Bce, Ue, e Banca d’Italia. Tutto ciò si traduce in una copertura istituzionale e politica del Colle su Palazzo Chigi. Lo dimostrano le parole «in sintonia» di Gianni Letta: «Il Paese sta attraversando un momento difficile, se ne può uscire con lo spirito di unione pur nella differenza delle posizioni». Lo confermano le dichiarazioni di Franco Frattini, ricevuto in mattinata al Quirinale: «Dobbiamo prendere sul serio gli appelli del capo dello Stato, bisogna approvare un testo più forte e più efficace».
Napolitano quindi non ha nessuna intenzione di sabotare un esecutivo «che la fiducia del Parlamento», tanto meno in un simile frangente. Un cambio della guardia adesso sarebbe pericoloso, l’opposizione si può mettere il cuore in pace. E poi, come ha spiegato sabato al forum di Cernobbio, «finché c’è un governo in carica io non posso sovrapporre nemmeno l’idea di uno diverso».

Se invece cade, è un altro discorso.

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