COLOMBO E LA SCOPERTA DELLA RADIO

Attenzione, attenzione: oggi vi diamo una bella notizia. Qualche settimana fa, in questa sede, abbiamo massacrato Alle otto della sera-Il racconto delle cose e dei fatti. Spiegando come questo benemerito programma di Radiodue stia morendo a poco a poco, vittima di cicli troppo intellettualistici o troppo pedanti per riuscire a calamitare l’attenzione degli ascoltatori.
Oggi, siamo all’errata corrige. O, meglio, al fatto che Sulla cresta dell’onda ha chiamato e Alle otto della sera ha risposto. Perché il ciclo che inizia domani e del quale abbiamo avuto la fortuna di ascoltare in anteprima alcune parti, è finalmente al livello dei migliori episodi del programma dell’ora di cena di Radiodue. Finalmente riporta nell’etere il sapore buono delle cose di una volta; soprattutto, il sapore con cui il direttore dei programmi radiofonici Sergio Valzania ha ideato il programma. Quindi, val la pena di fornirne subito la carta di identità: si intitola L’ammiraglio delle zanzare, è dedicato a Cristoforo Colombo, è firmato da Franco Farinelli, ha la regia di Giancarlo Simoncelli e, soprattutto, va in onda da domani al 16 giugno, tutte le sere, dal lunedì al venerdì, dalle 20 alle 20,30 su Radiodue.
Farinelli ha un grandissimo merito: non perde il tempo a guardarsi radiofonicamente allo specchio e a pettinarsi la voce fra un disco e l’altro. Non dedica gran parte della sua mezz’ora ad ascoltarsi. Fa un’altra cosa che, in qualche modo, può considerarsi una rivoluzione copernicana rispetto ad alcuni cicli del recente passato: si fa ascoltare.
E il vero miracolo è che tutto questo avviene con un tema che, sulla carta, è quanto di più freddo ci sia in natura. Provo ad essere più chiaro. Il ciclo precedente di Alle otto della sera, teoricamente, avrebbe dovuto essere una bomba: era dedicato a Enrico Mattei, alla sua vita e alla sua morte. C’era modo di raccontare pezzi di storia d’Italia, di misteri, di economia, di cultura, di politica, di complotti internazionali...Una miscela fantastica che la trasmissione aveva smosciato nel peggiore dei modi.
Stavolta, invece, è successo l’esatto contrario. Che, con un argomento vecchio e un po’ stantio come Colombo - anche se Valzania non la pensa certo così, essendo uno dei massimi storici su quel periodo - Farinelli è riuscito a firmare un bellissimo ciclo. A partire dalla domanda iniziale: «Dove è nato Cristoforo Colombo?».

Ma, soprattutto, dalla risposta: «Quando si sostiene che è nato a Genova si dimentica di aggiungere che allora Genova non era localizzata in un unico punto come per noi oggi è normale ritenere, ma era invece all’interno di ogni città importante, specie se costiera, ognuna delle quali ospitava il proprio quartiere genovese». In poche parole, ci hanno spiegato la globalizzazione. Ciclo da non perdere.

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