Colosseo, una giornata qualsiasi «Qui la meraviglia è quotidiana»

La scelta del monumento tra i sette più amati del mondo non scatena alcun entusiasmo

Colosseo, una giornata qualsiasi «Qui la meraviglia è quotidiana»

Da Rio de Janeiro alla Giordania tutti i cittadini dei siti inclusi nelle sette meraviglie moderne del mondo festeggiano con orgoglio. Mentre al Colosseo niente di nuovo sotto il sole, un giorno come tanti. Non hanno sentito l’impulso di festeggiare i romani, forse perché sono abituati da sempre allo straordinario. Eppure quello arrivato da Lisbona è un riconoscimento importante: l’Anfiteatro Flavio è l’unico monumento a rappresentare il vecchio continente. Mancanza di entusiasmo, o abitudine alla bellezza? Chi ci lavora da più di vent’anni lo guarda oggi con gli stessi occhi innamorati di ieri. Secondo Luca, di «professione» gladiatore in costume, «il monumento va rispettato per la storia che ha e meritava ieri come merita oggi le visite di turisti da ogni parte del mondo». Gemma, calabrese trapiantata in Irlanda, si sbilancia: «È giusto che abbiano premiato il Colosseo, è un simbolo di un grande civiltà ».
Nella calda domenica di luglio, il tempo sembra scorrere allo stesso modo di sempre, il trionfo dell’Anfiteatro Flavio, sembra quasi passato inosservato: i negozianti promettono di non alzare i prezzi dei gadget e delle cartoline che lo raffigurano: «Tanto il Colosseo è sempre lo stesso», taglia corto Giulio, che gestisce un piccolo punto vendita. Mario, chiamato da tutti «l’imperatore», romano da cinque generazioni e abitante dei dintorni del Colosseo, è il simbolo della noncuranza tipicamente romana: «Per me è indifferente che sia stato premiato o no. Non mi stanco mai di vederlo anche se è sempre a portata di mano». Di italiani, pochi. Una coppia di Pordenone con tre bambini ha un cruccio: «Avremmo preferito che fossero premiati i Fori imperiali, perché unici».
Naturalmente il sindaco di Roma Walter Veltroni si è beato della notizia e ha invitato tutti i romani a «esserne orgogliosi». «Il sindaco - protesta il capogruppo dell’Udc in consiglio comunale Dino Gasperini - sembra estendere a sé i meriti per il fatto che il Colosseo rientra tra le sette meraviglie del mondo». E il consigliere comunale di An Samuele Piccolo, guarda l’altra faccia della medaglia: «La cosa che più meraviglia è sapere come abbiano fatto i milioni di visitatori a sceglierlo come tale al di là della bellezza architettonica. Probabilmente non si sono accorti, vedendo l’Anfiteatro Flavio, del degrado che lo circonda».
Noi siamo fatti così.

Mentre in sei angoli del mondo si festeggia la gloria eterna, ci perdiamo in polemiche politiche, come se il Colosseo fosse di destra o di sinistra. Lo sapesse Bernard Weber, il cineasta svizzero inventore del discusso sondaggio di new7wonders, sarebbe la sua ottava meraviglia.

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