BariVolevano portare terrore e morte anche in Europa. Volevano utilizzare gli aerei, come per gli attentati alle Torri Gemelle. Volevano colpire laeroporto parigino Charles De Gaulle «la sera... quando ci saranno molte persone», diceva in cella limam del Belgio, Bassam Ayachi, rivolgendosi a Raphael Marcel Frederic, ingegnere convertito allislam. Tutti e due sono detenuti a Bari, dove la polizia ha alzato il velo su unorganizzazione che mirava a scatenare una guerra con azioni in grande stile dopo un reclutamento che coinvolgeva anche «il territorio italiano, utilizzato scrive il gip Giulia Romanazzi nellordinanza di custodia cautelare per il trasporto di clandestini addestrabili». Nellinchiesta hanno avuto un ruolo decisivo le intercettazioni ambientali, parole captate dagli investigatori nonostante stratagemmi come linguaggio criptato, Tv ad alto volume, il passaggio improvviso da un argomento allaltro per inquinare il nesso logico delle frasi. Ma non è servito.
La conversazione che il gip definisce «più inquietante» è quella del 14 dicembre 2008. Sono le 7.07, quando Gendron, indicato dagli investigatori come «G» sostiene che «bisogna cambiare posto» e Ayachi, nel verbale indicato con «A», risponde: «Parigi». Ecco le frasi intercettate:
G: ...ci sarà di più.
A:
e ce ne andiamo...uno solo.
G:
devi andare via
A:
per Dio
G:
lo possiamo fare
A:
o tutto o niente
e che facciamo
se laltro combatte
G: colpiamo
lo faremo, saremo dappertutto
A:
ma certo che si
G:
allora, veloci
A:
faccio laereo
colpire il maestro
G:
colpirò De Gaulle
A:
colpiamo lì
G:
allarghiamo
è tutto
A:
la sera
quando saranno tante persone
G:
io ho fatto lindagine
forse vuoi ritirarti
A:
cè solo questo per la pace
Il progetto viene ribadito in unaltra conversazione del 16 febbraio scorso. Mancano nove minuti alle due del mattino, quando Gendron afferma: «
colpiamo De Gaulle»; e Ayachi risponde: «
lo stesso posto». Nellinchiesta è finita anche unintercettazione del 26 gennaio 2009. Sono le 6,41.
A:
noi faremo questo egli è
un aereo
G: ..un aereo francese
A:
gli altri li stermineremo, devo andare a sterminarli
tu sai dei milioni loro partono delle armi a
». Passano alcuni secondi e limam conclude: «
colpire nel mondo intero
».
Parlando in cella Gendron sostiene che «bisogna colpire bene» e Ayachi dice: «
colpire il popolo». Limam prosegue rivolgendosi allingegnere: «
non hai bisogno che ti dica che significa avere un aereo francese
noi africani lo avremo
» e laltro afferma: «
gli inglesi
bisogna colpirli
». Lorganizzazione pianificava azioni distruttive e preparava il proprio arsenale. Proprio il traffico di armi è uno degli aspetti che trova conferma in unintercettazione del 6 dicembre 2008. Questa volta parlano i due arrestati e un terzo uomo che il gip nel provvedimento indica come «U».
G: ...lì non abbiamo avuto il tempo di capire... ci siamo fregati qui... È a Riad che dovevamo andare...
U: ...non preoccuparti... cè laltro giorno... lì, dove sono stato, lui ci ha offerto per una tonnellata di granate a cinque euro luna... a Riad andiamo al club... laltra volta hai detto che non cera tempo per andare in Irak o altro...
G: ...hai visto lì... ma dopo lui paga...
A:...a Parigi si guadagna...
G:...bisogna essere molto concreti con me...è una questione impossibile amico mio!...
A:...possiamo esplodere una volta che labbiamo portato, ma bisognerà renderla imprendibile per... a volte... cogliere danaro... capite?... non qualsiasi cosa...
Il giorno dopo si parla esplicitamente di materiale esplosivo.
A: ...loro ti hanno sistemato... aspettato prima ma...
U: ...Ah, si!...
G: ...sì ma rimarrà... allora lì non esiste! Ne ho portato una per confezionare una super bomba!
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.