Quando ci vuole di più, quando le immagini non sono abbastanza capienti per spiegarsi o spiegare, ecco che arriva il disegno. La matita è come la radio, dà spazio all’immaginazione, all’interpretazione, insomma all’«oltre». E fateci caso: nei videoclip l’animazione è sempre più utilizzata. Per molti è più che altro un divertissement o una necessità, come per i Gorillaz, che hanno scelto di non mostrarsi mai di persona. Per pochi, come stavolta Celentano, è davvero strumentale. In C’è sempre un motivo (che ora ri-esce nella versione dual disc del ciddì omonimo) il disegno è di Tanino Liberatore, un principe della matita, un geniaccio che a vent’anni disegnava le copertine di Frank Zappa; che ha creato il personaggio Ranxerox; che oggi la Francia adora e l’Italia un po’ meno. Il Celentano di Liberatore è ruvido e primitivo, mai farsesco, quasi darwiniano nella sua evoluzione da schizzo scimmiesco a dandy muscoloso, assolutamente in linea con un cantante che fa sempre più fatica ad accettare la prigione delle immagini.
Allora in C’è sempre un motivo c’è il Celentano più simile al vero, disegnato a matita perché il tratto cancella i confini e annulla alla fine i tempi del pensiero.ADRIANO CELENTANO - C’è sempre un motivo (Clan)
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