Commercialisti in rivolta

È rivolta fiscale contro gli studi di settore. I commercialisti scendono sul piede di guerra e con un’iniziativa senza precedenti invitano tutta la categoria a non rispettare i termini per la compilazione dei dati e a non applicare i nuovi indicatori. L’Agenzia delle Entrate avverte: così si violano le norme e il rischio è quello che i professionisti facciano un danno proprio ai loro clienti «esponendoli ai controlli». Intanto nel Nord-Est non si placa la protesta e il 23 giugno i piccoli imprenditori terranno un’altra manifestazione a Treviso.

L’appello arriva anche dalle categorie: se il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli chiede, riferendosi alle aperture dei giorni scorsi da parte di governo e maggioranza, che «i buoni propositi si traducano in fatti», Giuseppe Morandini di Confindustria fa presente che «il malcontento per il peso fiscale è ormai dilagante su tutto il territorio». Intanto il termine per i versamenti - ha confermato l’Agenzia delle Entrate - slitta per gli studi di settore dal 18 giugno al 9 luglio (e fino all’8 agosto con la mini-sanzione dello 0,4%).

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