Commercianti contro i «saldi mascherati»

Lucia Resta

La corsa ai regali è ormai finita da giorni, ma c’è qualcosa che i maniaci dello shopping aspettano con ancora più ansia: i saldi di fine stagione. A Roma, come in tutte le città del Lazio, i saldi cominceranno il 14 gennaio, in base alla legge regionale del 1999. Alcuni negozi, però, già da qualche anno, attirano l’attenzione dei clienti attenti al portafoglio facendo delle vendite promozionali già dal giorno dopo quello di Santo Stefano. Una mossa strategica che si riassume in due parole: concorrenza sleale.
Sono soprattutto i negozi che trattano prodotti delle grandi firme nel centro della città a contattare i clienti attraverso quello che nel linguaggio tecnico viene definito «direct marketing»: i consumatori si vedono recapitare direttamente a casa propria una lettera indirizzata loro da aziende di fama mondiale che, con la scusa di augurare un felice anno nuovo, fanno sapere che nei punti vendita del centro ci saranno vendite a prezzi ribassati. In questo modo si evita di esporre in vetrina cartelli che comunicano la promozione, ma che attrarrebbero anche l’attenzione degli ispettori che dovrebbero multare i titolari. Infatti, nelle sei settimane che precedono l’inizio dei saldi è vietato effettuare vendite promozionali. Eppure questa storia va avanti da anni e i commercianti che rispettano la legge, soprattutto proprietari di piccoli negozi con prodotti di alta qualità, non ce la fanno più. «Le aziende più importanti - dice Romeo Amati, responsabile di una boutique in via Frattina - possono permettersi di contattare i clienti direttamente, mentre noi no, perché sarebbe un costo troppo alto. In più non rispettano la legge e avviano una forma di pre-saldi».
«Non basta la Cina a mettere in difficoltà i nostri affari?», si lamenta Marcello Brighenti, titolare di un negozio di abbigliamento e vicepresidente dell’associazione di via Frattina. «Mi chiedo come facciano le grandi firme a scavalcare le direttive del Comune. Anche durante le feste si vedono pubblicità che già parlano di promozioni e subito dopo Natale partono i saldi mascherati. E quando i saldi vengono avviati ufficialmente, la gente ha già speso e a noi non resta niente. Noi non ci sentiamo tanto tutelati dall’amministrazione comunale. Quando c’è da fare bella figura, come nel caso della Notte Bianca, ci chiedono di stare aperti tutta la notte, poi quando si tratta di salvaguardarci contro gli attacchi delle grandi aziende o i prezzi troppo alti degli affitti non ci ascoltano».
L’assessore alle Politiche del commercio e dell’artigianato, Franco Cioffarelli, però, fa sapere di aver disposto dei controlli piuttosto severi nei prossimi giorni: «Una cinquantina di ispettori annonari gireranno per le vie del centro per sanzionare i trasgressori, come tutti gli anni. Molti negozi sono recidivi perché ciò che guadagnano con le promozioni è sicuramente superiore alla multa che subiscono.

Forse bisognerebbe ritoccare la legge e inasprire i provvedimenti». Cioffarelli ammette anche che in tanti riescono a farla franca, perché «ci vorrebbe un esercito di ispettori per riuscire a colpire tutti coloro che non osservano la legge».

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