Alessandro M. Caprettini
da Roma
Puntuale come un orologio svizzero, a poco più di cento ore dal referendum francese sulla Costituzione, arriva... lattacco inglese suffragato dalla stampa tedesca. Solo un caso? Sarà. Ma certo era da anni che non si vedeva una Ue così sotto pressione tra mozioni di censura, sospetti di uso improprio di danaro pubblico, velate ma pesanti allusioni sui costumi sessuali di alcuni commissari.
Nellocchio del mirino ci finisce Josè Manuel Barroso, numero uno del Governo europeo. La storia è nota dopo la pubblicazione del Die Welt: il presidente portoghese ha accettato linvito di un amico, un banchiere greco, per farsi un giro ai Caraibi, la scorsa estate. Ma ora è condita dallaccusa di avergli poi fatto girare un finanziamento comunitario di 10 milioni di euro. E pepata poi con richieste di chiarimento sul ruolo di un altro commissario, stavolta linglese (laburista) Mandelson, per aver fatto anche lui una crociera ai Caraibi. Ma col numero due dellimpero Microsoft che per un responsabile del commercio Ue non offre contributi alla rivendicata politica di trasparenza. E il guaio è che la materia diviene pubblica visto che il presidente dellEuroparlamento, lo spagnolo Borrell, non ha potuto evitare che della questione si discuta oggi in aula, dato che in 77 (il regolamento ne vuole almeno 75) hanno firmato la richiesta di censura contro Barroso. Chiamato in aula a discolparsi.
Tra i firmatari lintero blocco degli inglesi che reclamano il distacco dalla Ue - a cominciare da Nigel Farage, numero uno dellUkip - ma anche gli eurocomunisti del Gue-Ngl, alcuni Verdi, una manciata di conservatori britannici e tre italiani: i leghisti Borghezio e Speroni e lastronauta cossuttiano Guidoni. Sostengono i firmatari della censura, che Barroso è stato ospite del banchiere Spiro Latsis per un tour tropicale che sarebbe costato 20mila euro. E che dagli uffici della commissione, poco tempo dopo, sarebbe partito lordine di pagamento di 10 milioni di euro per Latsis dal capitolo degli aiuti regionali. Fanno rilevare, i 77, che al momento del giuramento ogni commissario si impegna a «rifiutare qualsiasi regalo di valore superiore a 300 euro» e dunque reclamano spiegazioni.
Barroso in realtà ha già fatto replicare alle accuse. La sua portavoce Francoise Le Bail, notato come ognuno abbia il diritto di fare le vacanze con amici (e Latsis ha studiato a Ginevra venti anni fa assieme al politico portoghese), ha detto che tra il gruppo greco e la commissione «non ci sono contatti». Popolari, socialisti, liberali e Verdi hanno preso la spiegazione per buona, negando la firma alla mozione di censura e facendo sapere che non la sosterranno quando (a giugno) dovesse andare ai voti. Ma certo lattacco resta in tutta la sua gravità. E per di più a quattro giorni scarsi dallapertura delle urne in Francia dove già si sprecano le lamentele contro i costi della burocrazia europea. Che nel mirino più che Barroso sia la politica comunitaria non sfugge comunque agli osservatori di Berlaymont. Oltre alle accuse rivolte al presidente e a Mandelson (la Bail su questultimo ha precisato che «non è stato in Giamaica a fine anno ma ai Caraibi con amici personali che non hanno alcun legame con la commissione»), sono di pochi giorni fa altre «grane» scoppiate tra i piedi del governo dellEuropa a 25.
Ha fatto sensazione - almeno sulla stampa nordica - che si sia scoperto come le saune nel palazzo siano divenute due al posto di quella reclamata a suo tempo dai dirigenti scandinavi quando calarono a Bruxelles. «Una conseguenza dellallargamento...» ha risposto la solita portavoce di Barroso, facendo capire che dove si entrava in 15 è più difficile entrare in 25. Ma ancora, girano voci malevole sullassunzione di cinque guardie del corpo da parte dello stesso presidente della commissione. E in fondo ci si è messa la stampa belga che ha fatto circolare un gossip sulle frequentazioni di un commissario (non nominato) con prostitute della capitale.
Per la commissione è un momentaccio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.