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La commissione Ue: stop alla differenza salariale tra uomini e donne

In media nei paesi della Ue una donna guadagna il 18 per cento in meno rispetto ad un uomo. «Una disuguaglianza che rappresenta un costo inaccettabile per l'Europa», dice il commissario per la Giustizia e i diritti fondamentali, Viviane Reding.

Un impegno concreto da parte della Commissione europea per ridurre la disparità retributiva tra uomini e donne entro i prossimi cinque anni. In media nei paesi della Ue una donna guadagna il 18 per cento in meno rispetto ad un uomo. La Commissione è dunque decisa ad impegnarsi per annullare questa differenza, stilando un vero e proprio Statuto delle e per le donne e ipotizzando pure una serie di misure legislative che azzerino il gap.
Tra le iniziative quella di promuovere campagne di sensibilizzazione fra i datori di lavoro; incoraggiare iniziative a favore delle pari opportunità e sostenere lo sviluppo di strumenti per misurare il divario salariale tra uomini e donne. La Commissione intende consultare le parti sociali europee e poi valutare l'impatto di provvedimenti come il rafforzamento delle sanzioni, l'introduzione della trasparenza salariale e anche dell'obbligo di comunicare periodicamente l'andamento della disparità retributiva. L'Europa in effetti sembra pronta ad affrontare questo problema con l'intenzione di risolverlo. Un sondaggio pubblicato due giorni fa su Eurobarometro rivela che oltre l'80 per cento degli europei è favorevole a un intervento urgente per colmare il divario.
L'indagine sulla percezione e l'esperienza diretta sul tema delle pari opportunità fra i due sessi è stato condotta tra l'11 settembre ed il 5 ottobre in tutti i 27 paesi membri conivolgendo 26.000 cittadini europei. L'eliminazione della violenza sulle donne e la riduzione della differenza salariale tra sessi sono considerate due priorità assolute dagli intervistati rispetto alla possibilità di cancellare le discriminazioni. La maggioranza degl intervistati ha indicato due temi come quelli da affrontare in modo prioritario e con grande urgenza: la violenza sulle donne , il 92 per cento e la differenza salariale, l'82 per cento.
Il commissario europeo per la Giustizia e i diritti fondamentali, Viviane Reding, sottolinea che «in tempi di crisi la disuguaglianza salariale tra uomini e donne rappresenta un costo inaccettabile per l'Europa».


Almeno per una volta però sembra che l'Italia si comporti meglio rispetto agli altri membri della Ue. É proprio nel nostro paese infatti che si registra il gap minore: solo il 4,9 per cento contro il 19,2 della Francia e della Spagna, il 21,4 della Gran Bretagna e il 23,2 della Germania.

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