«Commissioni, todos caballeros»

«La logica del “todos caballeros” colpisce ancora. I 38 esponenti della maggioranza, per evitare litigi e spaccature, saranno tutti accontentati. Del resto, qualche ufficio e qualche benefit non si nega a nessuno». Così Marco Marsilio, capogruppo di Alleanza nazionale in Campidoglio, commenta l’aumento delle commissioni consiliari (permanenti e speciali) deciso ieri dalla maggioranza capitolina. «Francamente - sottolinea Marsilio - dodici commissioni, ciascuna delle quali costituita da dodici componenti, mi sembrano un eccesso anche perché a queste se ne aggiungeranno altre sette cosiddette speciali. Premesso che materie come il turismo, la sicurezza, le problematiche relative ai Vigili urbani e l’immigrazione potevano tranquillamente essere accorpate alle principali, ricordo che con il primo mandato Rutelli, nel ‘93, esistevano solo nove commissioni permanenti (composte da dieci elementi) e che i consiglieri potevano partecipare al massimo a due commissioni (oggi a tre). Poi - prosegue Marsilio - nel secondo Rutelli, nel ’97, siamo passati a dieci (da dodici elementi) fino ad arrivare alle attuali dodici di oggi. È chiaro che l’unico obiettivo di questa giunta è quello di dare una “patacca” a tutti per tenere a freno ogni possibile dissenso. Tra presidenti, vicepresidenti, delegati del sindaco e capigruppo, tutta la maggioranza sarà rappresentata nelle più alte sfere del Campidoglio.

Peccato che più è alto il numero delle commissioni e più sarà difficile farle funzionare. E anche in termini economici sarà un dispendio di risorse visto l’aumento del personale e il reperimento di ulteriori sedi. I romani - conclude Marsilio - ne hanno veramente bisogno?».

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