Il compagno Rasero, separato e papà di due bimbi piccoli

Sposato, separato, padre di due bambini piccoli e agente marittimo proveniente da una famiglia borghese di Genova: è il profilo di Giovanni Antonio Rasero, 29 anni, incensurato, in carcere con l’accusa di omicidio volontario per la morte del piccolo Alessandro di otto mesi in concorso con la madre del bimbo Katerina Mathas di 26. Da poco tempo Rasero aveva lasciato l’agenzia di brokeraggio marittimo che gestiva con la moglie, e si era messo in proprio. Da un mese aveva preso in affitto un monolocale nel residence di Nervi in un complesso che comprende anche piscina e campi da tennis. È proprio qui che nella notte di lunedì si è consumato l’omicidio del bimbo. Il suo legale, l’avvocato Giuseppe Nadalini lo ha visto per l’ultima volta l’altra notte prima del trasferimento nel carcere di Marassi dove Rasero è detenuto in una cella di isolamento. Intanto dalla ricostruzione fatta negli interrogatori notturni emerge che Rasero era andato a prendere Katerina Mathas ed il bimbo a Rapallo, a casa di un altro uomo (estraneo alle indagini). Prima di tornare a Genova, i due avrebbero affidato per qualche tempo il piccolo all’uomo, allontanandosi. Poi sarebbero tornati a prenderlo per raggiungere Nervi.

Gli investigatori della squadra mobile hanno sequestrato i filmati delle telecamere del residence per accertare la veridicità delle ricostruzioni fornite da Rasero e Mathas circa un presunto allontanamento della ragazza dal monolocale nella notte, nel corso del quale avrebbe lasciato il piccolo con l’uomo.

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