New York - Una rivoluzione che in punta di piedi ha cambiato il mondo, e un pò anche noi. Il nostro modo di accedere a internet e al sapere sparpagliato per la rete. Oggi è considerata la più grande storia di
successo del web: il 70 percento delle ricerce su Internet avviene tramite Google.
Data di nascita 1998 Dieci anni fa esisteva solo nella mente di due sconosciuti studenti della
Standford University, Larry Page e Sergey Brin, che il 7 settembre
del 1998 ottennero dalla apposita commissione l’inserimento del
loro marchio nella lista delle aziende operanti nello Stato della
California.
Nasce così la storia di Google, motore di ricerca che macina record dopo record. Due miliardi e mezzo di contatti al mese sono cifre da capogiro.
Unico superstite della New Economy Una storia iniziata in tempi
particolari: erano gli anni di Bill Clinton e della New Economy, l’idea
che l’economia della globalizzazione avesse principi nuovi,
meccanismi nuovi e uno strumento nuovo su cui basarsi, per
l’appunto il web. In un clima del genere una nuova classe di nerd
usciva allo scoperto nelle università d’Oltreoceano.
Un algoritmo che cambia la vita Di solito erano
bruttini e con gli occhiali, proprio come lo era, vent’anni prima, Bill
Gates nelle foto segnaletiche che fu costretto a lasciare in un
commissariato per una ragazzata. Page e Brin affidano ai siti,
ancora adesso, l’immagine di due eterni giovani dal sorriso
impeccabile. Si buttarono nel businness dell’informatica
avanzatissima forti di un algoritmo, il PageRank, e della cosidetta "Teoria delle Reti", secondo la quale più link ha una pagina, più è
forte e potente.
Hanno perfezionato un'idea made in Italy Il loro merito, dicono gli esperti, fu quello di
sviluppare l’intuizione di HyperSearch, motore di ricerca messo a
punto da un italiano, Massimo Marchiori, considerato uno dei 100
giovani ricercatori più importanti del mondo. Oggi insegna a Padova
e collabora con l’Mit di Boston.
Anche secondo Marchiori l’importante di una pagina Web è la sua
capacità di mettersi in relazione con il numero maggiore possibile di
pagine sorelle, formando una rete di dati che, se non proprio
conoscenza, crea senz’altro informazione.
Avevano ragione, Page e Brin. Lo dimostra il fatto che sono riusciti
con la loro azienda a superare la crisi della New Economy e della
bolla informatica, scoppiata all’inizio del decennio. Non a tutti è
andata così bene: Gene Kan, il loro collega che
contemporaneamente a loro, dall’università di Berkeley, aveva
lanciato Gnutella, nel 2002 non c’era più.
Nonostante fosse stato incoronato da "Time" uno dei 12 "geni
digitali" del Paese, aveva posto fine ai suoi giorni imbottito di
Prozac e di depressione. Si riteneva, il ragazzo, un fallito a 25
anni.
Sarà la Microsoft del terzo millennio Google non è una multinazionale dalle
dimensioni ciclopiche. È la quarta azienda nel settore dopo,
nell’ordine, Microsoft, Ibm ed Apple. Le cifre del fatturato indicano
che è grande un terzo la creatura di Bill Gates. Ma ancora oggi il New
York Times non esita a scrivere che "se nell’ultimo decennio è
emersa come l’affare più importante su Internet, nella prossima era
informatica ci si attende che dominerà il mercato come la Microsoft
ha fatto nell’era del personal computer". Il futuro è ancora di fronte.
La lotta, comunque, resta dura.
E ora sfidano Bill Gates con Chrome Appena pochi giorni fa quelli di
Google, dipendenti che a testa portano all’azienda un milione di
dollari all’anno, hanno lanciato "Chrome" per fare la pelle alla
concorrenza.
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