A colpo docchio quella Louis Vuitton contraffatta poteva anche sembrare vera. E lei non ha resistito alla tentazione. Si è detta: quasi quasi mi faccio un regalo di Natale. Si è avvicinata al vù cumprà di corso Buenos Aires e ha trattato per 40 euro. Ma la donna, F.D., 49 anni, è stata immediatamente pizzicata dalla polizia locale.
Ecco scattata la prima multa a Milano per acquisto di merce contraffatta. La sanzione inflitta dagli agenti, che operavano in abiti civili, è stata di 200 euro, ovvero il doppio del minimo (100 euro) previsto dalla legge 248 del 2005 che pone come tetto massimo diecimila euro. Il vicesindaco Riccardo De Corato lo aveva detto: «Partiremo con la linea dura. Ora anche con chi compra merce griffata». Così è stato, senza eccezioni. Obbiettivo: evitare che i cittadini contribuiscano, con un comportamento apparentemente innocuo, ad alimentare un commercio illegale gestito da mafie italiane e straniere e che danneggia leconomia locale.
Finora gli agenti non avevamo mai multato i clienti ma solo gli abusivi, con tanto di sequestro della merce falsa. Ma la musica è cambiata. «Negli ultimi due anni - spiega De Corato - sono stati 9.350 i sequestri amministrativi, 4.470 i penali e 1.263 le persone denunciate. Per una stima di circa 500mila articoli recuperati». Solo qualche giorno fa il Comune di Milano ha impegnato 200mila euro per finanziare la lotta contro labusivismo e contro la contraffazione. «Risorse - puntualizza De Corato - destinate alla contabilità speciale intestata al prefetto di Milano, appositamente aperta presso la sezione di tesoreria provinciale di Milano. E che si aggiungono ad altri 300mila euro già stanziati lo scorso anno per pagare gli straordinari delle forze dellordine».
Per ringraziare le forze dellordine per la prima multa, i commercianti di corso Buenos Aires hanno anche appeso uno striscione lungo la via, in cui augurano agli agenti di trascorrere un buon Natale. «Tra di noi cè una grande soddisfazione - spiega Luigi Ferrario a nome dellassociazione dei negozianti -. È una vittoria della legalità e un segnale che lamministrazione comunale è sulla strada giusta». «Non ci sono scusanti per chi acquista merce falsa - commenta lassessore regionale alla Polizia locale, Stefano Maullu -. Purtroppo in Lombardia rimangono punti di produzione di merce contraffatta nel Bresciano e nel Bergamasco, mentre a Milano rimane ancora alta la circolazione dei falsi. La contraffazione non reca danno tanto ai grandi marchi, quanto agli onesti artigiani».
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