Per trovare un buon posto di lavoro in Comune non bisogna perdere d'occhio il sito istituzionale anche nel mese d'agosto. Anzi, da che tempo è tempo, può essere il mese in cui fioccano «bandi lampo». A pensar male (e spesso un consigliere storico di sinistra come Basilio Rizzo denunciava il giochino e «ci prendeva»), quando si ha già in mente un nome si approfitta del periodo in cui la gente è più distratta dalle ferie per lanciare l'avviso pubblico. Tant'è, ieri è partita la caccia a un esperto esterno all'amministrazione comunale che dovrà occuparsi di «attività relative allo stakeholder engagement» (il coinvolgimento dei «portatori di interesse», come le imprese private), dell'«attivazione, coordinamento e gestione di collaborazioni pubbliche-private, sponsorizzazioni, supporto ai processi di partecipazione e di cittadinanza attiva del Comune». La ricognizione interna su un profilo idoneo tra le migliaia di dipendenti comunali è durata due giorni - dal 2 al 4 agosto - e si è conclusa con esito negativo. Ieri (domenica) è stato pubblicato quindi il bando che resterà aperto solo fino al 16 agosto. Per ora l'incarico è di quattro mesi, da settembre a fine dicembre, per un compenso totale di 16 mila euro, quattromila euro al mese. Tra i requisiti richiesti: «esperienze pregresse di europrogettazione e, in particolare, del programma di cooperazione territoriale europea di almeno quattro anni».
I dipendenti museali del Castello Sforzesco hanno protestato invece con il Comune per il nodo della pausa pranzo, il Coordinamento sindacale autonomo ha inviato una lettera due sere fa ad assessori, dirigenti e funzionari. Sui giornali girano i numeri record degli ingressi ai musei civici. «Confermano che la cultura può sfamare l'anima e il corpo. Con un distinguo - rimarcano -, riferito al corpo. Non è permesso agli operatori della sicurezza, addetti alla salvaguardia del patrimonio culturale del Castello, poter usufruire del pasto pur avendone sacrosanto diritto. Oltre ad essere in stato di agitazione da giugno, come tutti i dipendenti non ricevono ticket spendibili. Non ultimo, per tutto il mese di agosto i locali convenzionati chiudono, l'unico punto accessibile è il chiosco su largo Cairoli dove si somministrano solo panini, a prezzi turistici e con tempi sensibilmente lunghi vista la mole di clienti».
Tra i lavoratori c'è uno stato di «scollamento, delusione, asticella della sopportazione al limite». Suggeriscono una soluzione semplice: trasportare un pasto attraverso Milano Ristorazione, da consumare nelle sale panoramiche della Rocchetta. E il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico si unisce: «Il paradosso è che col turismo e gli afflussi nei musei in crescita, il Comune fa spallucce di fronte alle richieste di chi chiede solo un pasto.
Suggeriamo all'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi di andare a constatare di persona le condizioni in cui sono costretti a lavorare i suoi collaboratori. Visto che le cucine di MiRi sono aperte per il Piano Caldo, prepararne 20 in più non sarà un problema. La proposta del Csa è di assoluto buonsenso».
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