(...) Leonardo Domenici, primo cittadino di Firenze, impegnato in questi giorni in un confronto nazionale tra governo e enti locali sui contenuti della legge Finanziaria.
«Sono molto preoccupato - insiste Pericu - del modo in cui sta procedendo il confronto fra esecutivo e amministrazioni comunali. Le scarse notizie che ci arrivano non sono affatto rassicuranti. E voglio affermare tutta la mia solidarietà allAnci, e a Domenici che sta affrontando la discussione con grande senso di responsabilità, ma anche con la necessaria fermezza». Il pericolo richiamato dal sindaco di Genova è ancora una volta quello di essere costretti a ridurre i servizi sociali ai cittadini, prospettiva impensabile fino a qualche mese fa quando, a sinistra, cera piena fiducia nel cambio di rotta del governo Prodi rispetto allesecutivo guidato da Silvio Berlusconi. E invece ci si accorge, guarda un po, che il brutto viene adesso.
«Spero proprio - conclude il sindaco, facendo finta di crederci - che l'esito del confronto nazionale in questi giorni apra una prospettiva diversa: un ruolo attivo delle città è infatti indispensabile per la ripresa e il rilancio del Paese». Al momento, resta il fatto - è sempre Pericu a parlare - che «nel decidere i tagli ai Comuni in modo inopinato e senza affrontare la dimensione reale dei problemi della città, pur in una necessaria logica di rigore finanziario», ci si trova «di fronte al dilemma che ci ha assillato in questi ultimi anni: ridurre i servizi sociali, non poter assicurare una decente manutenzione alle strade, e così via». Quel «così via» che, lascia capire il sindaco, è comunque presagio di ulteriori rinunce per i cittadini.
Non è meno pessimista lassessore Valter Seggi, proprio lui che è il titolare delle Manutenzioni in giunta e, per rendere meglio lidea, scomoda persino il mito-Marx: «Lo diceva bene lui - sottolinea Seggi, con evidente nostalgia -. Si giudicano i governi come le persone, non per quello che dicono, ma per quello che fanno». E aggiunge, riferendosi a Prodi e alla sua squadra: «Dico no alla sudditanza. Non credo a una ulteriore Finanziaria per salvare le utenze e i servizi sociali. Quindi - conclude Seggi -, se è vero che non ci sentiamo ancora traditi in attesa di conoscere i provvedimenti definitivi, siamo anche del parere che il Comune e lAnci debbano incidere sulle scelte del governo, per modificare scelte fatte con una logica esclusivamente ragionieristica». Il collega assessore Giorgio Guerello, pur conservando la tradizionale prudenza, non esita a rimarcare la ricaduta pessima sui servizi sociali: «Non vorremmo toccare questo tasto delicato, a meno di non essere assolutamente costretti. La decisione, in questo caso, non sarebbe una scelta, ma purtroppo un obbligo».
Lucida come sempre, e altrettanto spietata lanalisi del «ministro dellEconomia» in giunta, Luigi Liccardo. Che, dopo aver condiviso lanalisi e le conclusioni del sindaco, sottolinea al Giornale una ulteriore riduzione degli spazi di manovra per il Comune, e quindi per i contribuenti: «Qualcuno fa riferimento - spiega in particolare Liccardo - allaumento delle entrate per la rivalutazione degli estimi catastali, e spera che questo compensi i tagli della Finanziaria.
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