Il Comune non ha più un euro e paga i corsi ai musicisti rom

Chissà come la prenderà - per dire - la signora Francesca Martire, che ha scritto al sindaco giusto una settimana fa. É firmata da lei e da «un gruppo di abitanti di via San Dionigi» che «lottano con senso civico per difendere il territorio del Corvetto» una lettera inviata il 26 marzo. Garbata nei toni, «ci rendiamo conto che non può avere molto tempo da dedicarci» ma invitano Giuliano Pisapia a un veloce sopralluogo per constatare di persone «le condizioni in cui viviamo e di cui non c’è da andar fieri». Nelle torri Aler la sera «si sta in casa per evitare i fumi maleodoranti che arrivano dalle baraccopoli», furti e vandalismi sono all’ordine del giorno, nei canali che si allungano fino all’Abbazia di Chiaravalle non scorre l’acqua per i troppi rifiuti abbandonati dagli zingari accampati abusivamente tra Nosedo e Vaiano Valle. Fuori dalla lettera, i residenti alzano i toni: «Altro che decantare che “finalmente Milano è rinata“, col suo buonismo Pisapia sta rendendo questa città un’enorme discarica». Buonismo che - lamentano i milanesi - in pochi mesi ha fatto moltiplicare campi abusivi, lavavetri agli incroci, piccoli furti. Anche l’assessore alla Sicurezza della Provincia, Stefano Bolognini, ha allegato lettera e foto dei residenti a un esposto per chiedere lo sgombero immediato delle favelas. Eppure. In tempi di bilanci in rosso, mentre il Comune cerca di vendere un altro pezzo degli aeroporti per mantenere i servizi e con i tagli alla cultura enti e associazioni storiche rischiano di chiudere, il vicesindaco annuncia borse di studio per «stanare» giovani talenti musicali rom che nella quotidianità, «stigmatizzati negli stereotipi» non riescono ad emergere. Maria Grazia Guida ha anticipato ieri che il Comune sta ultimando in collaborazione con il Conservatorio «un percorso nuovo per questi piccoli musicisti, da strutturare in un accordo di programma che potrebbe consentire loro di studiare musica già dal prossimo anno scolastico a spese di Palazzo Marino». Cioè dei milanesi, anche quelli che faticano ad arrivare a fine mese e si scordano di far studiare il violino ai figli.
«Partiamo dai rom - ha spiegato ieri il vicesindaco - e vogliamo aiutare tutti i talenti nascosti tra i ragazzi che oggi vivono nel disagio - ha assicurato la Guida -, magari incastrati in un ruolo sociale a causa di una stigmatizzazione che va superata. La musica è un modo per farlo. Stiamo cercando di dare la possibilità economica a questi ragazzi che hanno voglia di esprimersi attraverso le loro capacità artistiche. Non solo perchè fa bene, ma perchè per qualcuno potrebbe essere l’opportunità per cambiare la propria vita». Precisa che l’assessorato all’Educazione opera con adolescenti sottoposti a provvedimenti del Tribunale per i minorenni e con minori stranieri non accompagnati, con attività di orientamento e reinserimento scolastico e lavorativo, «è previsto anche l’inserimento dei giovani n laboratori d’arte creativi» da qui l’idea delle borse di studio per mandare i musicisti rom al Conservatorio.
«Ancora una volta - attacca il Pdl Riccardo De Corato - invece di iniziare dai giovani talenti italiani la giunta Pisapia predilige i rom.

Arrivare a discriminare i ragazzi italiani e milanesi è razzismo alla rovescia di cui ci si assume tutte le responsabilità». Per il leghista Matteo Salvini è una «scelta ingiusta e razzista contro cui ricorreremo» e chiede l’estensione «dei contributi a tutti i giovani musicisti italiani residenti a Milano».

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