Le famiglie di fatto entrano nello statuto del Comune della Spezia. Lo prevede l'articolo 1 della nuova carta comunale che riconosce le «altre forme di convivenza». Il semaforo verde (27 favorevoli e 6 contrari) è giunto lunedì sera dopo quasi due mesi di votazioni che hanno esaurito tutte le sedute in cui era richiesta la maggioranza qualificata (75%) mai raggiunta. A dire ok il centrosinistra più Fabio Cenerini (ex Pdl ed ex Fli), e Paolo Asti (Pdl) che da subito ha espresso la sua posizione in favore delle famiglie di fatto. Contrario il resto del Popolo delle Libertà. «Non è un bene in generale che lo statuto sia votato a maggioranza - ha detto Sauro Manucci, capogruppo del Pdl- l'articolo in senso stretto lo consideriamo semplicemente un cavallo di troia». Dura anche Maria Grazia Frijia (Pdl) e vicepresidente dell'assemblea. «Formula ambigua che fa da apripista a qualcosa di poco chiaro - osserva Frijia - Compito del Comune sarebbe quello di difendere e valorizzare la famiglia prevista dalla Costituzione».
Al vetriolo anche i commenti dal mondo cattolico. «È grave che l'appello di trenta e passa associazioni cattoliche non sia stato tenuto in considerazione», ha detto Francesco Bellotti, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori della Spezia.
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