Roma

Concertazione: a sinistra tutti d’accordo

Michela Giachetta

I tassisti, con le loro proteste, un primo risultato l’hanno ottenuto: mettere d’accordo il centrosinistra romano. Sicuramente non è quello a cui puntavano, ma, di questi tempi, si tratta comunque di un risultato. La parola chiave nella maggioranza capitolina è concertazione, in contrapposizione con quanto dichiarato dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, che ieri ha fatto sapere che «il governo non si farà condizionare dall’interesse di una categoria». Ma la linea a Roma l’ha dettata Veltroni, lunedì scorso, durante il primo consiglio comunale: «Sul tema dei taxi l’obiettivo è quello di coniugare due esigenze fondamentali: da un lato rendere il servizio più compatibile con le necessità dei cittadini, dall’altro quello di tutelare e valorizzare il ruolo dei tassisti romani». E a quella linea si sono tutti attenuti. A cominciare dall’assessore alla Mobilità Mauro Calamante: «Per entrare nel merito della questione, aspettiamo che il decreto, già firmato dal presidente della Repubblica, diventi legge. Da parte nostra l’intenzione è quella di ascoltare i problemi dei tassisti, tenendo comunque conto dell’interesse dei cittadini». L’invito di Calamante è di «abbassare i toni e portare tutte le legittime ragioni sul tavolo della trattativa, che il sindaco Veltroni ha già detto di voler aprire. Abbiamo sempre scelto il metodo della concertazione - conclude - e lo faremo anche in questa vicenda, a prescindere da come andrà la vertenza nazionale».
Calamante sottolinea i due bandi di gara, concordati con la categoria e fatti l’estate scorsa, per 450 nuove licenze, ma nulla dice riguardo altri punti del decreto che riconoscono, ad esempio, la possibilità di concedere a una sola persona più licenze, cosa a cui i tassisti sono assolutamente contrari. Chi, invece, entra nel merito è Adriana Spera, designata capogruppo del Prc in consiglio comunale: «Il tema dei tassisti è da sempre gestito male: non si è mai provveduto a dar loro una liquidazione o un fondo pensione, pagano moltissimo di assicurazione e hanno spese di gestione del mezzo piuttosto alte». Per la Spera «un passo verso di loro potrebbe essere quello di aiutarli a sostenere la spesa del carburante e l’acquisto dell’auto che inevitabilmente si usura». Ma per il consigliere di Rifondazione quello che serve nell’immediato è assicurare un «periodo di transito, perché chi in questo momento sta pagando un mutuo per la licenza non ci rimetta in termini economici». Rimane più sul teorico, invece, Amedeo Piva, vicecapogruppo dell’Ulivo in consiglio comunale, che sottolinea come sia «difficile trovare una soluzione accettabile da chi eroga un servizio e da chi di quel servizio fruisce (tradotto: tassisti e cittadini, ndr), però sono convinto che Veltroni troverà le modalità per dare a entrambi una risposta». Nessuno, però, dichiara illegittime le proteste dei tassisti di questi giorni. Piva e Fabio Nobile, consigliere del Pdci, le definiscono «pesanti», ma Nobile aggiunge: «Se protestano non lo fanno per divertimento, una motivazione ce l’hanno e non si può non tenerne conto». E anche per Esterino Montino, segretario romano dei Ds, «il metodo più efficace rimane la concertazione». La linea è dettata.

Resta solo da capire come verrà messa in pratica.

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