Due diffide dal difensore civico regionale e due lettere inviate direttamente dalla Procura, l’ultima datata 5 maggio. L’avvertimento è chiaro: se il Comune non vota al più presto il Piano di azzonamento acustico, rischia di essere commissariato. Con i comitati anti-rumore sempre pronti a fare ricorso, specialmente d’estate nei quartieri della movida e intorno a San Siro - la stagione dei concerti si apre già il 18 giugno, con i Depeche Mode sul palco e i residenti sul piede di guerra - il piano è uno strumento di cui anche i giudici non possono più fare a meno. Da qui, la strigliata al Comune.
Un pressing che parte da lontano: il primo «avviso» è datato 11 giugno 2008. In sintesi: il piano detta le regole in materia di inquinamento acustico, divide il territorio in 6 porzioni e a ciascuna assegna una un «tetto» di emissioni entro cui stare. Quasi un anno fa, la Procura ha chiesto alla Regione di comunicare i provvedimenti anti-rumore assunti sul territorio di Milano, e il Pirellone il 3 luglio ha indicato nel Difensore civico regionale, Donato Giordano, l’autorità competente ad esercitare i poteri sostitutivi in caso di inerzia del Comune.
Il 24 settembre, Giordano ha scritto la prima lettera al sindaco Letizia Moratti (oltre che all’assessore all’Ambiente Edoardo Croci e alla Procura) per sollecitarla a portare in giunta il provvedimento entro 30 giorni, o «in mancanza - avvertiva - provvederò a nominare un Commissario ad acta». È il 9 ottobre quando per la seconda volta il difensore scrive per replicare alle rassicurazioni ricevute sui tempi: «Considerato quanto da voi ipotizzato, vi esorto a sottoporre la delibera in consiglio non oltre la fine di novembre». Il documento ha il via libera della giunta solo il 19 dicembre ma da allora sono passati quasi 5 mesi e la discussione in consiglio continua a slittare, sorpassata dal voto sul bilancio consuntivo, poi dal piano di zona dei servizi sociali. Undici giorni fa, è scattata la seconda lettera della Procura: chiede al Comune di comunicare la data della discussione in consiglio. E suona come l’ultima chiamata, prima del commissariamento.
Avvertimento raccolto dal presidente dell’aula Manfredi Palmeri, che fa presente come il piano debba essere considerato tra le priorità, basta rinvii: «La Procura ha chiesto al termine degli scorsi concerti estivi di adottarlo per il 2009, per evitare criticità nella realizzazione degli eventi di quest’anno».
E proprio sui concerti a San Siro sostiene che «quando una questione si ripete periodicamente non è utile procedere per deroghe e riproporre contenziosi: bisogna definire di fatto possibilità di usare l’area per manifestazioni diverse dalle partite». Pressing sul consiglio, con una lettera, anche dall’assessore Croci: «È importante che lo discuta prima possibile. Il piano creerà un clima acustico migliore e darà chiarezza agli operatori sugli strumenti di cui devono adeguarsi».
Per i concerti, precisa, «comunque faremo una deroga. Col nuovo piano però potremmo accelerare il Regolamento per le attività non permanenti a cui stiamo lavorando e che ci permetterà di fissare senza deroghe i casi di eventi spot».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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