Concorsi pilotati, università nella bufera

Torna d’attualità la polemica su un presunto concorso pilotato che nel 2004 aveva fatto discutere a lungo. Le Università, in particolare, sono spesso considerate settore fortemente a rischio, perché le nomine di parenti e amici di rettori e docenti sarebbero frequenti e ripetute. A Salerno, ad esempio, allora era stato indetto un concorso per un posto di ricercatore a cui avevano risposto sei candidati.
In seguito però, il giorno prescelto per le prove, soltanto un candidato si era presentato all’appello d’esame e quello stesso aspirante ricercatore era stato poi nominato, in quanto vincitore. A destare più di qualche interrogativo era stato il suo cognome: il giovane prescelto per quel posto era infatti figlio di un importante politico locale che, all’interno dello stesso ateneo, ricopriva una carica di uno spessore non certo trascurabile.

Davanti a questa nomina, lo sconforto che ha toccato molti ricercatori, da anni in attesa di un concorso per diventare professori associati, si è unito alla constatazione che molti docenti, di fronte a quello che a qualcuno è sembrato un autentico privilegio, non hanno mosso alcuna obiezione critica.

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