Confederations Cup In finale ci va il Brasile Ma un grande Sudafrica si arrende solo all’87’

La Confederations Cup del 2009 continua a riservare sorprese. Mercoledì gli Stati Uniti hanno eliminato meritatamente la Spagna delle quindici vittorie consecutive. Ieri il Sudafrica ha cullato a lungo il sogno di tenere testa al Brasile: è uscito dalla competizione ma anche con gli applausi a scena aperta di tutta Johannesburg. L’ambiente infuocato e la grande voglia degli africani hanno reso le cose complicate alla squadra di Dunga.
In uno stadio vestito a festa, il samba del Brasile arriva solo nella ripresa. Le consuete “vuvuzelas”, un tifo forsennato (roboante l’urlo della folla quando prende palla l’unico giocatore bianco della formazione «Booooooooth») inizialmente bloccano i sudafricani, che sbagliano facili appoggi, senza comunque mai rischiare di andare sotto. Per il brasile si segnalano due tiri, poco pericolosi, di Kakà e Andre Santos. Ma dal ventesimo in poi ecco scrollate via tutte le paure e le riverenze dei padroni di casa: Mkoena al 21’ sfiora il palo. Tre minuti più tardi su punizione Tshabalala costringe Julio Cesar all’angolo. E sul finale sempre il portiere interista compie una difficile parata su Pienaar.
Se nella ripresa ci si aspetta una reazione verdeoro, si rimane delusi: al 13’ Julio Cesar si supera su un tiro di Modise deviato da Luisao. E il Sudafrica continua a macinare gioco.

Ma il Brasile ha una tale quantità di campioni a cui fare affidamento che Dunga pesca il suo jolly: a dieci dalla fine fa entrare Dani Alves che all’87’ segna l’1-0 decisivo su punizione. Luis Fabiano poi sbaglia il facile 2-0.
E così domenica alle 15 la finale terzo/quarto posto sarà tra Spagna e Sudafrica. Il trono invece andrà a una tra Brasile e Stati Uniti, stesso giorno ma alle 20.30

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