Milano - «Tutto si può dire meno che sia sorpreso». Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, l’associazione dei piccoli proprietari immobiliari, ha toni quasi beffardi: «Mi lasci dire: i protagonisti della “Svendopoli” di questi giorni sono solo gli ultimi arrivati. Bisognerebbe fare un elenco, e sarebbe bello lungo, di tutti quelli che dal 1995 in poi hanno comprato a prezzi di svendita. Allora l’abbiamo chiamata “Affittopoli”, poi c’è stata la “Svendopoli” del 2001 e poi ancora quella di cui parliamo ora. Insomma, periodicamente lo scandalo torna a galla e tra 4 o 5 anni accadrà di nuovo. Perché lo scandalo è nel sistema».
E cioè?
«Si parla di emergenza abitativa nel Paese, e bisogna poi vedere se c’è davvero o montata ad arte, e si pretende di risolverla sempre nel solito modo: con l’intervento statale, l’edilizia pubblica. Il risultato è che quest’ultima viene utilizzata per il 60/70% non da chi ha bisogni reali ma dagli occupanti abusivi, da chi paga 40 euro al mese per un appartamento, come ha di recente denunciato la Corte dei conti a proposito dell’edilizia pubblica napoletana. Con una conseguenza in più».
Vale a dire?
«Il potere concesso a tutta una classe di soggetti che càmpano sul sistema: i politici, che hanno modo di alimentare forme più o meno evidenti di clientelismo e che magari, con qualche assegnazione ben pilotata, riescono a soddisfare se stessi o i loro amici. I sindacalisti, che trovano il modo di manovrare per rafforzare il loro potere. E dal sistema non voglio nemmeno escludere i costruttori, che fanno il loro mestiere e cioè quello di cercare di costruire».
Il problema diventa quello di trovare una strada alternativa...
«La prima cosa da fare sarebbe smettere di dire che non ci sono i soldi per la cedolare secca sui redditi da locazione e smettere di accusare i proprietari parlando di evasione fiscale. Specie se poi si favoriscono i grandi fondi immobiliari, che vedono aumentare le loro quotazioni in Borsa, portando benefici anche a società vicine alle Coop. Quanto alle alternative, bisognerebbe fare come negli Usa, con i buoni casa»
Che cosa intende?
«Chi ha problemi abitativi riceve un sostegno finanziario che deve utilizzare per pagare, privatamente, l’affitto.
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