Dopo la conferma della condanna Previti torna agli arresti domiciliari

Roma. Il tribunale di sorveglianza di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per Cesare Previti dopo la sentenza emessa dalla Cassazione e diventata definitiva sul Lodo Mondadori. La notizia è stata resa nota dai legali della difesa del parlamentare che hanno spiegato come i giudici di sorveglianza abbiano applicato il beneficio contemplato per i settantenni dalla legge Cirielli.
Il magistrato ha revocato l’affidamento ai servizi sociali deciso a febbraio, in accoglimento di una richiesta fatta dai difensori dell’ex ministro. Il sostituto pg di Milano Bruno Fenizia ha preso atto della sentenza emessa dalla Cassazione e ha formalizzato il provvedimento di detenzione domiciliare inviandolo al magistrato romano. Raggiunto telefonicamente, Previti ha detto: «Grazie, ma non parlo con nessuno».

L’ex ministro prestava servizio fino a ieri come consulente legale al Ceis, il Centro italiano di solidarietà, una struttura di volontariato che fa riferimento a Don Picchi e che si occupa del recupero di emarginati, tossicodipendenti e disabili. Analoga decisione è stata presa sul conto dell’ex giudice Vittorio Metta, anche lui coinvolto nel Lodo Mondadori e anche lui ai domiciliari.

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