Il Consiglio regionale trasloca e conquista il vecchio Pirellone

Il Consiglio regionale trasloca e conquista il vecchio Pirellone

Gli ultimi scatoloni sono stati trasferiti qualche giorno fa. E ieri è stata la volta della consegna, simbolica, delle chiavi passate dalle mani del presidente lombardo Roberto Formigoni a quello del nuovo inquilino Davide Boni. Il Pirellone di Giò Ponti passa definitivamente nelle mani del Consiglio regionale. La giunta, già da qualche mese, si è trasferita nella nuova sede di Palazzo Lombardia, il Pirellone-bis, a pochi metri di distanza. E anche se il presidente Formigoni terrà un ufficio nella vecchia casa, di fatto lo storico grattacielo diventa a tutti gli effetti la sede del parlamentino lombardo.
Vista l’eccezionalità dell’evento, il Pirellone ieri è rimasto aperto fino alle 17 e come sempre sono stati tantissimi i milanesi che ne hanno approfittato per godersi una vista panoramica della città.
Il doppio trasloco, spiega Formigoni, «consente alla Regione di risparmiare 5 milioni all’anno di affitti. Soldi che così posso essere usati per le politiche attive. A Palazzo Lombardia sono concentrati tutti gli uffici di governo, con vantaggi importanti anche per i cittadini che possono interloquire con tutti gli assessorati semplicemente schiacciando pulsanti diversi della stessa ascensore e anche per chi vi lavora che non è più costretto a spostamenti anche lunghi da una sede all’altra».
Oltre al Consiglio, il grattacielo disegnato da Giò Ponti ospiterà anche il Comitato che lavora alla preparazione della Giornata della Famiglia, a cui è stato dato in prestito un piano, e l’Expo, i cui uffici si snodano invece su due piani. Da una parte dunque ci sarà palazzo Pirelli, «vero capolavoro della cultura moderna - spiega il governatore - simbolo dell’Italia che, nel dopoguerra, rinasceva» e, dall’altra, Palazzo Lombardia, «sinonimo di risparmio e di alta efficienza, di una Regione che vuole essere sempre di più eccellente».
Il presidente del Consiglio Davide Boni spiega che il cambio della sede istituzionale consente anche di migliorare la distribuzione degli spazi e degli uffici che, prima del trasloco, erano radunati nella sede più dimessa ai piedi del grattacielo. «Oggi - spiega Boni - possiamo contare su una dimora più consona al prestigio e al ruolo che riveste il parlamento della Lombardia. Un parlamento - ha poi aggiunto - che grazie alla sua gestione amministrativa efficiente si è confermato come il più virtuoso a livello nazionale». Il Consiglio regionale convoca le sue sedute nell’aula del Pirellone già da parecchio tempo: per l’esattezza da quando sono stati conclusi i lavori di ristrutturazione del grattacielo. Precedentemente invece le assemblee del parlamentino lombardo si tenevano in una tensostruttura provvisoria allestita dove ora è stato costruito il Palazzo Lombardia. Insomma, ora il lavoro diventa più comodo, più organizzato.


Al di là degli spostamenti logistici, il vicepresidente del Consiglio Carlo Saffioti (Pdl) si augura che il trasloco segni anche l’inizio «di una nuova fase dove la politica recuperi una forte dimensione etica e morale. Occasioni come questa contribuiscono sicuramente a costruire un rinnovato rapporto tra cittadini e istituzioni».

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